Due demolizioni, maggiore illuminazione con soluzioni innovative (anche gli specchi), percorsi con guide colorate o luminose, un ripensamento anche sul mercato di piazza Statuto, che potrebbe venire spostato altrove, per rendere la piazza più fruibile, inserire studentati.
Questo in sostanza il piano che ha in testa il Comune di Genova per rivitalizzare tutta l’area di Prè e renderla maggiormente accessibile (e frequentata) da genovesi e turisti.
Il progetto “Prè visioni” era stato presentato lo scorso aprile. Oggi qualche passo avanti nel declinare ciò che si vorrebbe realizzare, alla luce anche del censimento che si sta svolgendo sugli edifici e appartamenti della zona, in modo da capire quali sono le proprietà comunali. «Purtroppo non esiste database informatico e quindi la verifica è molto più lenta», afferma l’assessore all’Urbanistica Simonetta Cenci, che per il progetto si è avvalsa della collaborazione del dipartimento di Architettura e della docente Renata Morbiducci, che è anche uno dei “saggi” dell’assessorato.
La zona è stata divisa in 4 lotti. Sul primo, quello più vicino a via delle Fontane, si concentrano le maggiori modifiche, con l’inserimento degli studentati, l’apertura di varchi e una nuova piazza (ricavata dalla demolizione dei due edifici attualmente fasciati da impalcature e disabitati), mentre l’ex oratorio di San Tommaso verrebbe riutilizzato come mensa o luogo di relax. Verrebbe anche creata una pavimentazione speciale per suggerire la continuità tra lo sbocco a Levante di via Prè e la parte di centro storico che prosegue dopo Porta dei Vacca.
«Sul settore 2 – spiega Morbiducci – dove sorgono Palazzo Reale e la piazza del mercato, intenderemmo sfruttare i passaggi verticali per fare da attrattiva su eventi culturali». Il settore 3 ha moltissimi vuoti e spazi aperti da valutare e sfruttare, come piazza delle Marinelle: «Potrebbero inserirsi diversi tipi di attività, magari tipicamente liguri, artigianali»
Il settore 4 sconfina fino a Palazzo del Principe (di proprietà del Trust Doria Pamphilj), oggi ancora non molto conosciuto: «Stiamo anche pensando a una pedonalizzazione di via Fanti d’Italia – dice Morbiducci – oggi poco frequentata, una barriera al proseguimento verso il Palazzo e verso il centro storico». Sorgerebbe il problema di dove sistemare il capolinea di Flixbus e degli altri autobus a lunga percorrenza.
A settembre, con il trasferimento di Urban Lab a Villetta Di Negro, un nuovo aggiornamento sul progetto, che è anche stato presentato a un concorso della Fondazione San Paolo per ottenere finanziamenti sulla progettazione. A quanto ammonti la realizzazione esecutiva nessuno lo sa ancora.