Quindici esuberi tra Genova, Savona e Sestri Levante, a cui se ne aggiungono 20 a Imperia, dove a breve rischiano anche di esaurirsi gli ammortizzatori sociali.
La Boni spa, che si occupa delle pulizie del trasporto regionale, è in difficoltà e Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Trasporti, Fast Confsal e Salpas Orsa, denunciano la situazione, aprendo diverse fasi delle procedure di raffreddamento, chiedendo anche un intervento della Regione che scongiuri i licenziamenti.
“La sottoscrizione di un contratto di servizio – scrivono i sindacati in una nota – della durata di 15 anni, stipulato tra Trenitalia e Regione Liguria lo scorso mese di gennaio, doveva essere il presupposto per investimenti e occupazione stabile nella nostra Regione. Invece, a distanza di pochi mesi, ci troviamo di fronte a ritardi nei pagamenti e a procedure di licenziamento collettivo proprio sul lotto delle pulizie del trasporto regionale”.
A Imperia inoltre a breve rischiano anche di esaurirsi gli ammortizzatori sociali.
Inoltre, la stessa società ha comunicato alle organizzazioni sindacali che saranno versati solo acconti degli stipendi di giugno, senza fornire garanzie certe sul pagamento dei saldi e della quattordicesima.
La situazione di crisi, secondo i sindacati, è dovuta al sistema di aggiudicazione delle gare
che, tramite ribassi eccessivi ritenuti impropriamente congrui dalla committenza, fa sì che la concorrenza si giochi solo sull’abbattimento del costo del lavoro, e non sul miglioramento reale della qualità del servizio di pulizia.
“Nonostante gli stipendi non pagati e i licenziamenti ingiustificati – affermano i sindacati – gli addetti dei servizi in appalto di Trenitalia, con senso di responsabilità, saranno costretti ad aspettare l’esaurimento della franchigia estiva per scioperare a garanzia dei propri diritti, a iniziare da quello del salario. Senza dimenticare che in questa situazione anche gli utenti rischiano di vedere non garantito il proprio diritto a viaggiare su treni puliti, per la continua corsa al ribasso sui costi degli appalti. La crisi degli appalti del trasporto regionale rischia di essere solo la prima di una lunga serie, se committenze e appaltatori non invertiranno la tendenza della logica delle gare al ribasso”.