A Imperia ha vinto Scajola, a Sarzana il centrodestra con Ponzanelli. Nei due Comuni liguri in cui si è andato al ballottaggio il centrodestra ha proseguito nella sua ascesa ma si è arrestato di fronte a uno dei suoi ex big.
Claudio Scajola, 70 anni, non si può considerare propriamente tra i fondatori di Forza Italia, è entrato nel partito di Berlusconi poco dopo la sua nascita, ma ne è diventato presto uno dei massimi esponenti. È stato ministro dell’Interno e dello Sviluppo economico. A Imperia ha ricoperto la carica di sindaco già due volte, dal 1980 al 1982 e dal 1990 al 1995. Da sempre sostenitore di una linea politica “moderata” cattolico-liberale, contrario a certi temi e modalità comunicative della Lega e a un centrodestra egemonizzato dal partito di Salvini, in rotta se non con Berlusconi con parte della corte di Arcore, Scajola per il suo terzo mandato ha trovato i primi avversari in Giovanni Toti, governatore ligure e dominus del centrodestra regionale, sostenitore di un’alleanza stretta con Salvini, e nel segretario del Carroccio ligure, Edoardo Rixi. Si è presentato a queste elezioni con il sostegno di tre liste civiche (Imperia Insieme, Obiettivo Imperia, Area Aperta) e del Popolo della Famiglia di Mario Adinolfi, contro il candidato ufficiale del centrodestra, l’architetto Luca Lanteri (Forza Imperia, Lega, Progetto Imperia, Vince Imperia, Fratelli d’Italia con Giorgia Meloni). Lo ha battutto al primo turno con sette punti di scarto e al secondo con il 52,05%, contro il 47,95%.
A Sarzana, storica roccaforte rossa, il centrodestra di Toti dilaga. La leghista Cristina Ponzanelli, avvocato, sostenuta da Lega, Lista Civica – Sarzana Popolare, Forza Italia-Frat. d’It. Giorgia Meloni ha ottenuto 5783 voti, il 56,47%, battendo il sindaco uscente Alessio Cavarra (Noi per Sarzana, Solidarietà, Lavoro, Famiglia al Centro, Noi per il Futuro, Sarzana più Sicura), Pd, renziano della prima ora, che ha raccolto 4458 voti,il 43,43% . Al primo turno Ponzanelli aveva totalizzato il 33,5% e Cavarra il 31,7%