Seafuture (Base navale della Spezia, 19 – 23 giugno) proporrà un’analisi globale della cantieristica e dell’industria della difesa sul mare, si tratterà delle sfide tecnologiche che le imprese italiane si troveranno ad affrontare, legate alla rivoluzione industriale 4.0, e dell’impiego duale di queste tecnologie, e anche della gestione del ciclo di vita delle unità navali e della loro conversione per mantenerle in servizio.
La gestione del ciclo vita e dei relativi costi è diventata un imprescindibile elemento di riferimento nelle attività di progettazione, sviluppo, costruzione, mantenimento in servizio delle nuove navi al fine di conseguire il giusto bilanciamento fra efficienza e costi. Il Comando logistico della Marina Militare affronterà la tematica in un intervento nella mattinata di mercoledì 20, insieme al Centro di supporto e sperimentazione navale (Cssn) della Forza Armata e l’industria, con Orizzonte sistemi navali (Osn), la joint venture fra Fincantieri e Leonardo.
Un focus sulle principali attività di refitting e smantellamento nell’ultimo decennio nel settore navale attraverso rispettivamente le esperienze di rinnovamento e customizzazione delle ex-unità dalla Marina Militare vendute alla Guardia Costiera del Bangladesh e alla Marina del Perù e l’attività svolta dall’Agenzia industrie difesa (Aid) si avrà nel pomeriggio di giovedì 21. Questo forum coinvolgerà le Marine Militari italiana e peruviana, Fincantieri, Leonardo, l’Aid e il cluster delle piccole e medie imprese.
«La Marina Militare – dichiara l’ammiraglio Gianfranco Annunziata, vicecapo del III Reparto dello Stato Maggiore della Marina e project officer di Seafuture – è chiaramente coinvolta in Seafuture in maniera significativa. La manifestazione si svolgeo fisicamente nell’Arsenale della Spezia, ed è per noi l’occasione di rafforzare e integrare l’attività di cooperazione internazionale. Seafuture ci offre un’opportunità ulteriore di interagire con Marine con cui abbiamo già forme di collaborazione a vario titolo o con cui vogliamo avviare forme di collaborazione».
«In certi casi – precisa l’ammiraglio Annunziata – condividiamo scelte tecnologiche per il futuro di ampio respiro anche dal punto di vista dell’economia ma c’è anche un mondo che affacciandosi sul mare ha bisogno di dotarsi di capacità marittime e cerca nell’usato una soluzione. La Marina italiana ha in via di dismissione un certo numero di unità navali, alcune delle quali saranno alla Spezia durante il periodo di Seafuture. Potremo mostrare a queste Marine che navi con trent’anni di vita sono ancora pienamente operative ed efficaci. Le faremo vedere all’opera in mare. Speriamo che interessino i potenziali acquirenti, per dare nuova vita alle navi e avere una ricaduta economica in Italia. Inoltre a fare il refetting saranno industrie italiane».
Tra i principali protagonisti della manifestazione, insieme alla marina Militare italiana, saranno due colossi industriali e tecnologici, Fincantieri e Leonardo.Entrambi interverranno con un approccio globale alla cantieristica e all’industria della difesa sul mare.
«Fincantieri – spiega Paolo Frino, responsabile della divisione Service di Fincantieri – è cambiata profondamente negli ultimi dieci anni, da azienda essenzialmente italiana è diventata una società internazionale, mondiale, operativa su quattro continenti, con circa 20 mila addettii e tre grandi aree industriali marittime: off shore, mercantile e militare. Grazie allo sviluppo e all’integrazione di nuove tecnologiedelle tre aree riusciamo trasferire ai nostri clienti le migliori soluzioni in termini di tempi e di costi di realizzazione. Non solo. Oltre all’anima industriale abbiamo sviluppato quella del servizio, seguiamo le unità navali dalla progettazione fino alla rottamazione».
«Il nostro gruppo –afferma Bernardo Gianfranco Abbrescia, vicepresident Naval Marketing di Leonardo – è partner stregico della Marina con cui sviluppa le nuove soluzioni delle navi di domani. E infatti a Seafuture presenteremo le nuove tecnologie che stiamo realizzando nell’ambito del programma Legge Navale. Ci saranno anche strumenti a realtà virtuale che permetteranno di viaggiare all’interno delle nuove unità navali e anche modelli in scala per fare conoscere e apprezzare le nostre nuove tecnologie.Tecnologie duali, a uso civile e militare. Tutte le nuove unità navali della marina saranno a uso duale, in grado di svolgere anche missioni umanitarie, di soccorso, di pattugliamneto marittimo. E tutte le tecnologie a bordo saranno utilizzabili in questi aspetti. E non solo stiamo lavorando ai nuovi prodotti ma stiamo operando per quello che è il refitting e l’ammodernamento delle unità che saranno vendute, stiamo supportando la Marina nel piano di dismissioni in modo che questi gioielli del passato vengano riutilizzati al meglio».