Milano chiude in leggero rialzo una giornata di borsa dominata ancora dall’incertezza politica. Il Ftse Mib avanza dello 0,3% (23.802 punti), fanno meglio le altre europee: +0,9% Francoforte, il Ftse 100 di Londra guadagna lo 0,7%, mentre Parigi sale dell’1%.
A Piazza Affari svettano Recordati (+6,81% e ai massimi in tre mesi), sostenuta da un presunto interesse da parte della private equity Cvc, e Tenaris (+3,28%). Salgono anche i titoli del comparto petrolifero ed energetico, sulla scia dell’aumento del greggio. Debole il comparto bancario: giù Ubi (-2,7%) e Mps (-8,9%), Unicredit cede l’1,89%, Banco Bpm -1,13%. Sottotono anche Mediaset (-1,3%), debole Telecom Italia che perde lo 0,65%. Stesso risultato, ma con il segno più, per Fca, nonostante ad aprile abbia registrato un incremento di immatricolazioni europee più debole di quanto segnato dal mercato (+2,3% contro +9,6%). Bene il settore del lusso: in evidenza Ferragamo (+1,61%), Luxottica (+1,8%) e soprattutto Moncler (+2,45%).
I cambi: il dollaro si posiziona in area 1,18 rispetto all’euro e in crescita a 110,8 yen. Tra le materie prime, le quotazioni del greggio avanzano leggermente, con Wti e Brent sui massimi da novembre 2014 rispettivamente a 72 e 80,3 dollari al barile. L’oro scivola poco sotto i 1.290 dollari l’oncia.
Ancora sotto pressione il Btp, condizionato dalle vicende politiche italiane: il decennale italiano rimane in area 2,1%, dopo aver toccato un picco a quota 2,18% e lo spread con il Bund si contrae leggermente a 147 punti base.