Il comitato di gestione dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale (Genova e Savona), riunitosi oggi, ha deliberato la proroga della concessione a Porto Petroli al 31 dicembre 2030 (era in scadenza al 2020). Come fa sapere il segretario generale dell’Autorità portuale Marco Sanguineri, «l’istanza è stata pubblicata per due mesi e non sono arrivate osservazioni o istanze concorrenti. Il piano di impresa prevede 15 milioni di euro di investimenti».
Il petrolio rappresenta il principale contributo in termini di tassazione portuale: «Il traffico si attesta tra i 14 e i 15 milioni di tonnellate, rappresenta il 10%-15% dell’approvvigionamento nazionale». Inoltre «la legge stessa prevede che impianti strategici debbano avere concessioni almeno decennali», precisa Sanguineri.
Altro argomento oggetto del comitato di gestione odierno, la nuova Torre Piloti, che troverà posto in uno spazio di circa 1000-1.500 metri quadrati nell’area delle riparazioni navali: «Procederemo con la revoca di un’area limitata, attualmente in concessione ad Amico&Co e altri operatori minori – spiega Sanguineri – e situata di fronte al padiglione Jean Nouvel. Uno spazio ritenuto idoneo da piloti e capitaneria per presidiare il porto, dopo che le prove del Cetena hanno escluso il piazzale della darsena nautica». Nei prossimi giorni gli uffici comunicheranno le procedure di revoca: «Non si tratta di una decisione imposta – fa sapere il segretario generale – c’è stato un colloquio informale con i titolari della concessione». Le prossime tappe prevede prima di tutto l’apporto tecnico dello studio di Renzo Piano (che ha donato il progetto iniziale, inevitabilmente rivisto a causa del cambiamento di collocazione, in particolare nella progettazione della base della torre: sarà più snella). Seguiranno le gare per la progettazione esecutiva e la modifica degli studi urbanistici.
Via libera da parte del comitato portuale anche alla realizzazione del Syncrolift di Amico&Co, un impianto di sollevamento di mega yacht nelle area di concessione dell’azienda: «La realizzazione dell’impianto prevederà la modifica di alcune opere marittime – spiega Sanguineri – l’opera deve passare in conferenza dei servizi e dovrà ricevere il benestare della Capitaneria». Secondo quanto fa trapelare il segretario generale (nessun commento per ora dall’azienda Amico&Co, contattata da Liguria Business Journal), si tratterebbe di un impianto sofisticato in dotazione a pochi altri concorrenti dell’operatore genovese. L’investimento per la realizzazione del sistema sarà esclusivamente a carico del privato.