Un protocollo operativo di intesa tra Capitaneria di porto di Genova e vigili del fuoco di Genova in ambito di soccorso e tutela dell’ambiente marino è stato firmato oggi dall’ammiraglio ispettore Nicola Carlone, direttore marittimo della Liguria, e del dirigente superiore Fabrizio Piccinini, comandante provinciale dei Vigili del Fuoco di Genova.
Premessa
Con una convenzione del 2012 il ministero dell’Ambiente ha assegnato al Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera specifiche attività di vigilanza antinquinamento e pattugliamento aereo-navale nelle aree marine protette, con il contestuale potenziamento delle capacità operative. Per rispondere a tali esigenze, la Capitaneria di Genova si è fatta promotrice di un progetto pilota per la possibile acquisizione di una classe di veicoli terrestri, attrezzati per l’identificazione di possibili minacce chimico/gassose e per il coordinamento delle operazioni di soccorso in aree portuali, con l’obiettivo di costituire un nucleo sperimentale per il contrasto all’inquinamento marino prodotto dal trasporto di merci pericolose tossico-nocive (Hns).
Dopo la sperimentazione, tenuto conto anche del mutato scenario di impiego operativo della Guardia costiera, si è considerato che una più stretta sinergia tra Capitaneria e vigili del fuoco, possa costituire l’elemento più efficace per migliorare la risposta dell’intero sistema pubblico a emergenze che coinvolgono sostanze pericolose in ambito portuale.
Il protocollo prevede il conferimento dell’automezzo Hns (un laboratorio ambientale mobile) ai vigili del fuoco e la contestuale modifica del Piano compartimentale antinquinamento, nella parte relativa agli incidenti a terra coinvolgenti sostanze pericolose o tossico-nocive (Nbcr) che possono coinvolgere anche l’ambiente marino, con l’allertamento del comando dei vigili del fuoco di Genova.
In occasione di interventi di soccorso in presenza di sostanze pericolose presso le aree portuali, il comando provinciale vigili del fuoco di Genova e la capitaneria di porto di Genova provvederanno al reciproco allertamento, inviando il personale appositamente formato in materia Nbcr per attuare una sinergia operativa direttamente sul campo.
Con il protocollo si promuovono specifiche attività addestrative congiunte in materia Nbcr, per mantenere delle professionalità già acquisite dal rispettivo personale.