Centralità delle agenzie e dei loro direttori, formazione del personale front line, accordi con le associazioni di categoria: l’azione commerciale di Banca Carige è sempre più intensa. Oggi la banca ligure ha presentato la sinergia innovativa stabilita con l’Ordine dei dottori commercialisti di Genova, di recente ha stretto accordi con Federalberghi in quasi tutta la Liguria per favorire l’accesso al credito e ai servizi bancari nel settore alberghiero grazie a un servizio di consulenza dedicato e all’applicazione di tassi favorevoli e commissioni competitive, nei mesi scorsi aveva presentato “Carige Condominio”, che consente ai condòmini di dilazionare nel tempo il costo delle spese straordinarie, agli amministratori di disporre nei tempi previsti delle risorse necessarie per affrontare i lavori e garantisce nel contempo il corretto pagamento alle imprese fornitrici. Accordi con Confart e Confidi stretti nei mesi scorsi facilitano la concessione di crediti di Carige alle micro, piccole e medie imprese del territorio.
Ma il rilancio commerciale della banca ligure passa anche attraverso la riorganizzazione della rete di filiali. L’ad Paolo Fiorentino aveva previsto «una struttura di comando molto corta, dove il responsabile di filiale avrà un ruolo decisivo, sarà il re, il punto di riferimento anche per chi ha bisogno di consigli, per chi deve esporre dei problemi».
Gianluca Guaitani, chief commercial officer di Banca Carige ha realizzato questa nuovo modello. Guaitani, entrato in Carige nel gennaio 2017, dopo avere trascorso 26 anni nella rete operativa di Unicredit assumendo mansioni di crescente responsabilità fino alla direzione di aree di particolare rilevanza, fa parte di quella nuova generazione di manager bancari che hanno vissuto sul campo la trasformazione affrontata dal settore nell’ultimo decennio, e ha maturato l’esperienza necessaria a rinnovare l’offerta e i modelli di business della banca orientandoli alla clientela retail e alle pmi.
«Prima – spiega Guaitani a Liguria Business Journal – le agenzie erano disposte “a grappolo”, gruppi con una filiale principale e le altre che dipendevano da queste. Ora ogni agenzia ha la sua centralità, è indipendente, ha un suo direttore dotato di autonomia, con portafogli leggeri che permettono di seguire al meglio tutti i clienti. Tutto poggia sul servizio al cliente. Per questo abbiamo investito molto in formazione del personale, specialmente dei gestori dello small business e dei clienti affluent. E i risultati si vedono».
Il piano industriale di Fiorentino prevede un ritorno all’utile nel 2018 e l’attività commerciale di questi primi tre mesi e mezzo è in linea con il raggiungimento dell’obiettivo.