Il garante dei detenuti è una figura che manca in Liguria, ultima regione italiana a non averlo, come ricorda il consigliere regionale Gianni Pastorino (Rete a Sinistra/LiberaMente Liguria). Un passo decisivo è stato compiuto questa mattina, con l’approvazione in commissione di una proposta di legge condivisa da parte della maggioranza e dall’opposizione (solo la Lega si è distinta per l’astensione). A questa figura spetta verificare che le misure restrittive siano coerenti con la Costituzione e che sia rispettate le garanzie per chi è sottoposto a misure restrittive.
Il Testo ha unificato le proposte di Pastorino e Angelo Vaccarezza (Forza Italia) a cui successivamente aveva anche aderito Alice Salvatore del Movimento 5 Stelle, a quella del Pd (primo firmatario Valter Ferrando).
Ora la palla per l’istituzione del garante dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, passa alla giunta, perché sono stati votati tutti gli articoli tranne la disposizione economica, «in quanto manca ancora la scheda tecnica di copertura finanziaria della giunta regionale», evidenzia Pastorino. L’esito favorevole dà forza al presidente della Commissione consiliare di interloquire con la giunta regionale affinché si possa dirimere la problematica economica-finanziaria che prevede lo stanziamento di emolumenti necessari al funzionamento dell’istituto del garante. La speranza di Pastorino è di portare la proposta in discussione in consiglio regionale entro la fine di aprile.
“Il Garante è fondamentale per la sicurezza di tutti coloro che sono sottoposti a misure restrittive della libertà personale – scrive il gruppo Pd in una nota – favorisce la collaborazione di tutti gli enti, del mondo associativo e degli istituti penali (compresi quelli per minori) e oltre a denunciare abusi e disfunzioni, propone anche interventi per migliorare il livello di istruzione, di formazione e garanzia delle persone”.