5 milioni di italiani non possono alimentarsi in modo adeguato: 1,3 milioni sono bambini. Per questo giovedì 22 febbraio, Helpcode Italia, l’Università degli Studi di Genova e l’Istituto Giannina Gaslini organizzano il primo convegno sf_amarsi per mettere a confronto esperienze e conoscenze su ambiente, salute e cultura dell’alimentazione in età evolutiva.
Sono sempre più le famiglie che rinunciano ad acquistare cibi di qualità a causa di scarse possibilità economiche. L’Organizzazione Mondiale della Sanità pone l’Italia tra le nazioni con i più elevati tassi di sovrappeso e obesità e la scarsa qualità dell’alimentazione è un problema molto diffuso anche tra i minori che provengono da famiglie con reddito medio e alto.
Malnutrizione e obesità nel mondo
· La malnutrizione è corresponsabile di oltre 3 milioni (45%) di tutte le morti infantili sotto i 5 anni.
· Un bambino su quattro sotto i 5 anni (oltre 165 milioni nel mondo) soffre di malnutrizione.
· Tra il 1990 e il 2014, la percentuale di bambini (<5anni) in sovrappeso è passata dal 4,8% al 6,1%, il che significa, in numeri assoluti, da 31 a 41 milioni. Un’impennata guidata soprattutto dall’aumento nei paesi a basso e medio reddito, Asia e Africa in testa.
· Quasi la metà (48%) di tutti i bambini (<5anni) in sovrappeso e obesi vive in Asia (con punte in Mongolia, Kazakhstan, Uzbekistan, Thailandia e Indonesia) e un quarto in Africa: qui il numero è quasi raddoppiato, rispetto al 1990, passando da 5,4 milioni a 10,3 milioni, concentrati maggiormente in Egitto, Libia, Tunisia, Marocco, Algeria e Botswana.
Tra gli obiettivi del convegno: identificare priorità e proporre misure concrete in materia di contrasto alla malnutrizione infantile e promozione di una sana e corretta alimentazione per tutti i bambini, in Italia e nel mondo.
Il partecipanti sono esperti e addetti ai lavori nei settori medico, socio-sanitario, educativo, agro-alimentare ed informativo-mediatico.
Denutrizione e obesità non sono condizioni tra loro estranee. È dimostrato che la denutrizione durante la primissima infanzia può aumentare il rischio di obesità al variare della disponibilità di cibo e dell’attività fisica.
Un rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità mostra che sono molti i paesi nei quali si registra un aumento della malnutrizione in tutte le sue forme, con un’impennata nei tassi di obesità infantile così come dei tassi di denutrizione e blocco della crescita. In molti casi l’obesità infantile non è riconosciuta come un problema di salute pubblica.
sf_amarsi si prefiggere di esplorare alcune modalità di lavoro per il contrasto alla povertà alimentare e la mala-nutrizione infantile tra l’Italia e i paesi a basso reddito. Una particolare attenzione al networking su scala territoriale e la costruzione di sinergie tra interventi di natura pubblica e privata può costituire un fattore chiave per la sostenibilità. Temi che si intrecciano al dibattito sulle mense scolastiche, globalmente e istituzionalmente riconosciute come funzionali alla corretta nutrizione dei bambini e alla promozione della loro scolarizzazione.
L’Italia
· Degli oltre 5 milioni di italiani che per ragioni economiche non possono alimentarsi in modo adeguato, 1,3 milioni sono bambini;
· 8% dei bambini salta la prima colazione;
· il 33% fa una colazione inadeguata;
· il 53% fa una merenda troppo abbondante;
· a tavola il 20% dei genitori dichiara che i propri figli non consumano quotidianamente frutta e verdura, mentre durante la giornata il 36% consuma quotidianamente bevande zuccherate o gassate.
· In 2 casi su 3 un bambino in sovrappeso diverrà un adulto obeso e la diffusione di cattive abitudini alimentari va di pari passo con l’aumento tra gli adulti di malattie cardiovascolari, diabete, ictus e tumori.