In Liguria si contano 20.564 imprese di stranieri iscritte al Registro delle camere di commercio, il 12,6% del totale (162.949 nella nostra regione). A dirlo sono gli ultimi dati dell’indagine Unioncamere-Infocamere, secondo i quali nel 2017. Il saldo tra nuove aperture e chiusure di attività è stato decisamente appannaggio delle prime nel corso dell’ultimo anno: 2.076 contro 1.355, cioè 721 imprese in più, pari a una trend in crescita del 3,5%. Una velocità decisamente maggiore rispetto a quella dell’intero tessuto imprenditoriale, il cui saldo è positivo di sole 169 unità (frutto di 9.134 aperture e 8.965 chiusure), che corrisponde a un aumento di appena 0,1%. Insomma, le aziende straniere crescono a una velocità 35 volte superiore rispetto a quella media del totale delle imprese liguri.
A trainare l’imprenditoria straniera in Liguria sono soprattutto le province di Imperia e Genova, tra i primi dieci posti nella classifica italiana dell’incidenza di imprese straniere sul totale. A Imperia, quarto posto, sono il 15% di tutte le aziende della provincia, mentre Genova si piazza nona con il 13%. Il capoluogo ligure svetta tra i primi dieci posti anche nelle classifiche del valore del saldo 2017 (settima con 409 imprese) e per numero di imprese al 31 dicembre 2017 (ottava con 11.211 unità straniere).
In Italia le aziende guidate da cittadini stranieri alla fine dello scorso anno hanno raggiunto le 590 mila presenze, pari al 9,6% di tutte le imprese registrate sul territorio nazionale. Nel corso del 2017 il loro numero è incrementato di 19.197 unità (il 42% dell’intero saldo annuale di imprese), come risultato del saldo tra 57.657 aperture e 38.460 chiusure. Il tasso di crescita è del 3,4% (contro lo 0,75% fatto registrare dall’intera base imprenditoriale italiana).
Tra le regioni che contano, in valore assoluto, il maggior numero di imprese straniere, la Lombardia (114 mila circa), il Lazio (77 mila) e la Toscana (quasi 55 mila), che spicca tra l’altro al primo posto per incidenza sul totale del tessuto imprenditoriale (13,2%), trascinata dalla provincia di Prato: qui il 27,9% delle imprese registrate sono guidate da stranieri.
Il settore in cui le imprese di stranieri sono maggiormente presenti in valore assoluto è quello del commercio al dettaglio (circa 162 mila imprese, il 19% di tutte le aziende del settore), seguito dai lavori di costruzione specializzati (109 mila, il 21% del totale) e dai servizi di ristorazione (poco più di 43 mila unità, pari all’11% dell’intero comparto). In termini relativi, però, l’attività a maggior concentrazione di imprese di stranieri è quella delle telecomunicazioni dove le 3.627 aziende a guida straniera rappresentano il 33,6% degli operatori del settore. A breve distanza segue la confezione di articoli di abbigliamento, in cui le 16.141 realtà guidate da stranieri pesano per il 30% sul totale del comparto.