Una valutazione dell’attività svolta non solo in aula, ma anche in commissione, dove spesso si fa il grosso del lavoro, con ulteriore attenzione sulle iniziative di concertazione e partecipazione. Tutto possibile grazie alla piattaforma Lobbying web, realizzata per valorizzare e condividere le azioni a tutela delle istanze dell’artigianato e delle micro e piccole imprese.
Confartigianato Liguria ha realizzato il rating di mandato sui parlamentari liguri, «un modo per valutare i programmi, che, una volta terminata la campagna elettorale, restano un po’ abbandonati e nessuno verifica chi ha lavorato bene e meno bene», dice Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria.
Promossi dodici parlamentari: i senatori Massimo Caleo (Pd), Roberto Cassinelli (FI-Pdl), Cristina De Pietro (FI-Pdl), Maurizio Rossi (Misto-Liguria Civica) e Vito Vattuone (Pd) e i deputati Lorenzo Basso (Pd), Mara Carocci (Pd), Anna Giacobbe (Pd), Roberta Oliaro (Misto-Civici e innovatori-Energie per l’Italia), Luca Pastorino (Sinistra Italiana-Sel-Possibile-Liberi e Uguali), Mario Tullio (Pd) e Franco Vazio (Pd).
Sono otto i semafori “rossi”: i senatori Paolo Guerrieri (Pd) e Augusto Minzolini (Pdl) e i deputati Sergio Battelli (M5S), Sandro Biasotti (FI-Pdl), Giorgio Lainati (Ap-Cpe-Ncd-Nci), Matteo Mantero (M5S), Marco Meloni (Pd) e Simone Valente (M5S).
Semaforo giallo per i rimanenti tre: la senatrice Donatella Albano (Pd) e i deputati Raffaella Mariani (Pd) e Stefano Quaranta (MdP-Liberi e Uguali). La valutazione non ha riguardato i parlamentari e componenti del governo Andrea Orlando e Roberta Pinotti.
Qui il dettaglio per ogni parlamentare. Schede parlamentari Liguria
L’analisi è di tipo qualitativo su emendamenti, ordini del giorno e attività e ha coinvolto complessivamente 359 parlamentari, 227 deputati e 152 senatori, inserendo oltre 4 mila emendamenti che interessavano le pmi.
42 i provvedimenti presenti sulla piattaforma, 13 quelli non approvati. Si va dal Jobs act alle misure per la tutela del lavoro autonomo sino alla legge sui piccoli Comuni. Valutata anche l’importanza del provvedimento.
Le proposte di Confartigianato Liguria erano state sviluppate sulla base di nove punti, condivisi e sottoscritti dai parlamentari della regione a inizio legislatura. Il rating evidenzia, per ognuno, il grado di raggiungimento: riduzione della pressione fiscale (semaforo verde solo per il no all’ulteriore aumento dell’iva), migliore accesso al credito (bene il favorire il ricorso al Fondo di garanzia, la proroga dei correttivi di Basilea 3 per contrastare gli effetti restrittivi per l’accesso al credito delle Mpmi), sostegno alla crescita e alla competitività, prosecuzione nell’azione di semplificazione (raggiunto il completamento della riforma organizzativa degli sportelli unici per le attività produttive, la standardizzazione delle procedure e della modulistica, il completamento dell’iter per il varo dell’autorizzazione unica in materia ambientale), realizzazione di politiche di incentivi alle imprese (quasi tutti semafori verdi), sostegno dei processi di internalizzazione (anche qui obiettivo raggiunto), sviluppo delle imprese per un conseguente sviluppo del mercato del lavoro (semafori verdi su apprendistato professionalizzante, alternanza scuola-lavoro, politiche fiscali per il welfare bilaterale contrattuale, detassazione del salario di produttività, semplificazione delle norme sul lavoro), investimenti in infrastrutture ed energie per competere e un impegno preciso per la Liguria: contribuire a risolvere il nodo delle infrastrutture. È stato approfondito anche il percorso che ha portato al raggiungimento di un successo da parte dei carrozzieri in occasione della riforma della Rc Auto: una battaglia vinta, durata alcuni anni e partita dalla Liguria.
Ci sono ancora rossi e gialli che attendono di diventare verdi. In particolare, tra le richieste della categoria che necessitano ancora di azioni stringenti, la semplificazione degli adempimenti tributari, la riduzione dell’imposizione Irap, attraverso un progressivo incremento della franchigia e l’esclusione dell’Imu dagli immobili strumentali dell’attività d’impresa. Occorre lavorare ancora per agevolare l’accesso al credito, favorire il ricambio generazionale attraverso misure di trasmissione di impresa ed è necessario completare la riforma dei servizi per l’impiego. Ma anche, in tema di appalti pubblici, prevedere una corsia preferenziale con l’introduzione di una quota di riserva per le micro e piccole imprese e attuare i principi del km 0 e della “filiera corta” per valorizzare le imprese del territorio. Inoltre, introdurre misure sulla micro-mobilità urbana e contribuire a risolvere il nodo delle infrastrutture, preciso impegno per la Liguria
C’è anche il rovescio della medaglia. Felice Negri, presidente di Confartigianato Genova, evidenzia: «Purtroppo alcuni tra i parlamentari migliori di questo rating non sono ricandidati o messi in posizioni favorevoli, spesso per favorire dei paracadutati che solitamente spariscono dal territorio subito dopo le elezioni. Le dinamiche dei partiti sono più complesse e spesso prescindono dal lavoro fatto nei cinque anni».