Un’inversione di tendenza quella registrata nel 2017 da Unioncamere nell’aggiornamento annuale sulla dinamica delle imprese: dopo 5 anni consecutivi in cui le chiusure superavano le aperture, il saldo è tornato positivo (il dato non tiene conto delle imprese artigiane, di cui abbiamo parlato qui)
Mille le cessazioni in meno rispetto all’anno scorso, in totale un +169 (9.134 iscrizioni e 8.965 cessazioni). Andando a vedere i dati passati emerge però un numero inferiore in termini di quantità: nel 2010 erano state 11.166 le iscrizioni e 10.631 le cessazioni. L’annus horribilis fu il 2013 con 10.047 iscrizioni e 12.369 cessazioni. L’anno scorso furono 9.220 le iscrizioni e 9.946 le cessazioni. Lo stock delle imprese è leggermente aumentato (+0,1%), in Liguria sono 162.949 (tasso di crescita dello 0,22%, in aumento rispetto allo 0,17% del 2016).
Province, guida La Spezia
A guidare la classifica è la provincia della Spezia, con un saldo positivo di 185 imprese (1.356 iscrizioni, 1.171 cessazioni), Imperia e Genova rispettivamente hanno registrato 1.467 aperture e 1.416 chiusure (+51) e 4.542 iscrizioni e 4.497 cessazioni (+45). L’unica a essere in saldo negativo è Savona con -112 (1.769 aperture, 1.881 chiusure).
Calano i fallimenti e le liquidazioni
Sono 211 le procedure fallimentari aperte in Liguria nel 2017, il 14,2% in meno rispetto al 2016. Principalmente si tratta di imprese commerciali (-22,9%) e delle costruzioni (-9,7%). Sempre La Spezia ha registrato un incremento dei fallimenti (+6,3% con 34) e anche Imperia (+17,6% con 20), in calo Genova (-21,2% con 115) e Savona (-17,6% con 42).
Anche le liquidazioni e gli scioglimenti volontari sono in diminuzione: 1.920 (-8,6%), solo a Imperia sono aumentati (279 + 28%), a guidare il calo è la provincia di Savona con 305 (-24,1%), seguono La Spezia (261 – 16,6%) e Genova (1.075, -8%).
Il confronto con le regioni limitrofe
Il Piemonte segna un saldo negativo viste le 25.011 iscrizioni e le 28.026 cessazioni, la Lombardia ha un ampio saldo positivo: 56.034 iscrizioni contro 53.997 cessazioni, l’Emilia è in saldo negativo con 25.327 aperture e 28.674 chiusure. La Toscana anche: 24.483 iscrizioni e 25.171 cessazioni.
I settori economici
Sono calate le aperture rispetto all’anno scorso, in Liguria, fa eccezione, andando a guardare le variazioni per settore, l’agricoltura e le attività connesse: +13,8% (528 imprese), in calo le iscrizioni per tutti gli altri settori.
Per quanto riguarda le cessazioni, sono in calo (quindi un dato positivo) soprattutto i settori di “assicurazioni e credito” e “attività manifatturiere, energia, minerarie”, in termini di numeri però pesa di più il -1,3% del commercio, visto che si tratta di 2.444 imprese. Aumentano invece le cessazioni nei servizi alle imprese (+4,4%) e nei trasporti e spedizioni (+5,1%).
Imprese femminili, giovanili, straniere
Calano le iscrizioni delle imprese femminili per settore economico: 2.113 in Liguria (-7,5% un dato in linea con quello italiano), calano anche quelle delle imprese giovanili: 2.360 (-3,4%, “meno peggio” rispetto alla percentuale di variazione italiana di -8,5%). In lievissimo calo anche le iscrizioni delle imprese straniere: 1.852 (-0,1%, mentre in Italia il calo è dell’8,3%).