La Liguria è tra i fanalini di coda a livello nazionale, ma può festeggiare l’aumento della produzione e del valore di due grandi “ambasciatori”. È quanto emerge dal rapporto 2017 Ismea-Qualivita su dop (denominazione di origine protetta) igp (indicazione geografica protetta) e stg (specialità tradizionali garantite), relativo ai dati 2016.
Il food dop e igp in Liguria
Igp: Acciughe sotto sale del Mar Ligure, Focaccia di Recco col formaggio, Vitelloni piemontesi della coscia
Dop: Basilico genovese, Olio dop Riviera Ligure
Impossibile competere con giganti come il Parmigiano Reggiano, il Prosecco, il Prosciutto di Parma, che rappresentano le prime produzioni per numero e valore. La Liguria riesce a dire la sua sugli oli di oliva, che in generale hanno registrato un calo della produzione certificata (-1,7% rispetto al 2015). Un problema che non ha riguardato il Dop Riviera Ligure che ha registrato notevoli impennate e attualmente è al quarto posto della categoria per valore economico: 582 tonnellate di produzione (+70,4% rispetto al 2015), un valore alla produzione di 5,8 milioni (+39,1%) e un valore al consumo quasi raddoppiato: 10,5 milioni (+91,7%). Se ne esporta ancora poco in termini di “valore economico” – 600 mila euro – ma rispetto al 2015 l’incremento è stato del 163%. L’impatto territoriale degli oli di oliva vede la provincia di Imperia al settimo posto con 4,2 milioni.
Cresce anche il basilico genovese dop
Il basilico genovese dop è il prodotto che genera il più alto valore all’origine nella regione e nel 2016 ha registrato una crescita di circa il 10% in quantità e valore. Nel 2016 ne sono state prodotte 4.704 tonnellate (+9,6% rispetto al 2015). Da solo il basilico vale 8,1 milioni alla produzione e 12 milioni al consumo. Non viene esportato all’estero.
L’Italia, con 818 è la prima nazione in Europa per numero di prodotti dop, igp e stg. Un dato che ha un valore notevole, viste le cifre economiche: tutte le percentuali, rispetto all’edizione precedente del rapporto, sono in ascesa. Il 2016 è stato un anno record per l’agroalimentare: a livello nazionale il valore di produzione supera i 6,6 miliardi di euro (+3,3%), i 13,6 miliardi di valore al consumo (+3%) e i 3,4 miliardi di valore all’export (+4,4%). Dal 2006 a oggi +64% nei consumi e +262% nell’export.
Andando a vedere i dati complessivi, la Liguria è in fondo alle classifiche, al quindicesimo posto, per numero di prodotti: ha 2 dop, 3 igp e 2 stg (sono uguali per tutte le regioni: mozzarella e pizza napoletana) nel food, 8 dop e 4 igp nel vino.
Scende ancora in classifica, al diciassettesimo posto, per impatto economico dei prodotti food dop e igp: 14 milioni di euro, pari allo 0,2% della quota valore italiana. Non paragonabile naturalmente all’Emilia Romagna che guida la classifica con ben 43 prodotti e un impatto di oltre 2,7 miliardi, ma superata anche dalla Valle d’Aosta che segna 29 milioni con 4 prodotti di maggior “peso” (tra cui fontina, lardo, prosciutto).
Nessuna delle province liguri compare nelle prime 20 per impatto territoriale economico del settore food. Guida la provincia di Imperia con 4,8 milioni (e 4 prodotti tra dop e igp), seguita da quella di Savona con 4,6 milioni (e 4 prodotti), da quella di Genova con 4,2 milioni (e 4 prodotti), mentre La Spezia ha un impatto minimo di 300 mila euro e due prodotti, un valore che si equivale a Caltanissetta ed è superiore solo a Matera, Brindisi e Taranto. Genova e Savona compaiono rispettivamente all’11° e al 10° nell’impatto territoriale del settore ortofrutticolo (saldamente guidato da Mela Alto Adige, Mela Val di Non e Nocciola del Piemonte) con 4,1 milioni e 3,4 milioni per un solo prodotto a testa.
Andando a guardare il settore del vino, nessuna provincia ligure compare nella classifica dell’impatto territoriale dei vini certificati. Il valore alla produzione dello sfuso è di 8,3 milioni, che vale lo 0,2% della quota valore italiana (sedicesima regione per impatto economico). In questo caso al primo posto c’è la provincia della Spezia con 3,2 milioni di euro, al secondo quella di Savona con 3,2 milioni, al terzo l’imperiese con 1,1 milioni. I prodotti principali sono il Colli di Luni dop e il Riviera Ligure di Ponente dop.
I vini liguri certificati
Igp: Colline Savonesi, Liguria di Levante, Colline del Genovesato, Terrazze dell’Imperiese
Dop: Rossese di Dolceacqua, Cinque Terre e Cinque Terre Sciacchetrà, Riviera Ligure di Ponente, Colli di Luni, Colline di Levanto, Golfo del Tigullio-Portofino, Val Polcevera, Pornassio o Ormeasco di Pornassio
I prodotti in attesa di ricevere la dop in Liguria sono: Salame genovese (Orero e Sant’Olcese); Mitili del Golfo della Spezia; Formaggetta e Zuncò Savonesi.
I prodotti in attesa di Igp sono: fiori di Sanremo; zucchino trombetta; asparago violetto; carciofo spinoso d’Albenga; pomodoro cuore di bue; pesto genovese; canastreletto di Torriglia; amaretto di Sassello; albicocca di Valleggia.