La formazione professionale ligure in ambito portuale è richiesta anche fuori dai confini regionali, in particolare dallo scalo di Trieste. Tanto che oggi, nella sede della Regione Liguria, i tre principali operatori nell’ambito della formazione portuale genovese (ente di formazione Culmv P. Batini, Fondazione Cif Formazione e Rina Academy) hanno siglato un’intesa con l’Agenzia per il lavoro portuale del Porto di Trieste.
I soggetti dell’accordo
L’Agenzia per il lavoro portuale del Porto di Trieste è dal 2016 l’agenzia di fornitura di lavoro temporaneo del porto friulano, con un organico di 134 lavoratori portuali che servono i diversi cicli operativi nel Porto su chiamata delle imprese terminaliste.
La Fondazione Cif Formazione è accreditata come ente formativo per realizzare attività di istruzione, formazione, riqualificazione e aggiornamento professionale e culturale, a partire dal 2006, anche nel settore logistico per cui è dotata, come spiega Repetto, «di un simulatore di mezzi portuali di sollevamento e traino progettato per la formazione e l’analisi ergonomica».
Rina Academy è la società di Rina dedicata alla formazione tecnica e manageriale, nell’ambito dei sistemi di gestione e della certificazione, in particolare nei settori marittimo-portuale e della logistica intermodale.
Culmv P. Batini è società cooperativa e fornitrice di lavoro temporaneo portuale a Genova. Si compone di circa mille soci lavoratori portuali polivalenti, di cui 930 operativi su tutto il territorio del porto commerciale genovese. L’ente di formazione Culmv P. Batini è accreditato dal 2006 per la formazione continua in materia professionale e di sicurezza, accreditata anche ad abilitare gli operatori che utilizzano attrezzature da lavoro per cui viene richiesta specifica formazione, specializzata nel settore della logistica portuale, per conto proprio dei circa mille soci lavoratori portuali polivalenti e per conto terzi, tra cui i dipendenti dell’agenzia di lavoro interinale Intempo, e per la realizzazione di percorsi di orientamento e formazione dei giovani e degli adulti nel settore della logistica.
Scopo dell’accordo, avviare una collaborazione duratura per promuovere e realizzare lo scambio di conoscenze dei rispettivi sistemi portuali, l’elaborazione di linee guida per formulare e realizzare i piani formativi, ma anche lo studio di fattibilità di una struttura organizzativa e operativa per la formazione portuale a Trieste e l’analisi delle prospettive di evoluzione del lavoro portuale e delle professionalità richieste. «Ci siamo guardati intorno – afferma Giorgio Saletti, ad di Rina Academy – e ci siamo detti il soggetto più adatto per assistere il Porto di Trieste nella sua attività di formazione». In base all’accordo, il gruppo di lavoro che si andrà a creare dovrà realizzare i primi obiettivi entro la fine del 2018.
«L’attuale organizzazione dei traffici, caratterizzata anche dal gigantismo navale – dice Mario Sommariva, presidente dell’Agenzia per il lavoro portuale del Porto di Trieste – rilancia un modello di lavoro estremamente flessibile, che deve essere svolto con grande professionalità e sicurezza. L’unico collante tra flessibilità, professionalità e sicurezza sul lavoro non può che essere la formazione». L’importanza di formare i lavoratori del porto nasce proprio dal bisogno di adattare le professionalità all’evoluzione dell’organizzazione del lavoro nei terminal portuali, «dove c’è bisogno di turnover: cambiano le tecnologie e di conseguenza nascono nuove competenze da formare, anche per lavorare in sicurezza», precisa Marco Sanguineri, segretario generale Autorità portuale di Sistema del mar Ligure Occidentale.
Ente di formazione Culmv, Fondazione Cif e Rina Academy sono stati scelti grazie a una collaborazione già avviata in questo ambito per il porto di Genova: «Oggi confermiamo quello che stiamo facendo da anni – commenta il console Antonio Benvenuti per l’ente di formazione Culmv – Tre enti che lavorano in sinergia. L’intesa con l’Autorità di Trieste è importante perché si tratta di due porti con cicli operativi simili, entrambi all’interno di un processo di sviluppo. Questo accordo ci darà la possibilità di costruire insieme dei percorsi per i prossimi anni sui fabbisogni formativi, un tipo di lavoro che finora non è mai stato svolto». Aggiunge Alessandro Repetto, presidente della Fondazione Cif Formazione: «Abbiamo professionalità e strumenti consolidati, ora sottoscriviamo un accordo con Trieste ma guardiamo anche a obiettivi di maggiore portata».
La firma odierna segue la recente modifica della legge 84/1994 di riordino della legislazione in materia portuale, che prevede l’adozione da parte delle autorità di sistema portuale di un piano triennale dell’organico dei lavoratori del porto, da cui derivano piani di intervento sotto forma di politiche attive del lavoro in funzione delle trasformazioni organizzative e tecnologiche in corso nei principali porti nazionali. «Con gli emendamenti a questa legge l’Autorità portuale assume un ruolo nuovo, determinante proprio in campo formativo – sottolinea Benvenuti – Prima la formazione era svolta “in silenzio” dagli enti preposti e dai singoli terminalisti per i loro dipendenti. Ora invece l’Autorità portuale si deve “esporre”: questo è il segnale di cui hanno bisogno i porti stessi».
La collaborazione mette insieme le competenze di cui il porto di Genova dispone grazie all’articolazione dello scalo in molteplici cicli di movimentazione delle merci e degli standard produttivi raggiunti, con quelle del porto di Trieste, primo porto italiano (seguito da quello genovese) con 59,2 mln di tonnellate di merci movimentate nel 2016 e 40,2 mln tra gennaio e agosto 2017, che ha in corso la creazione di un sistema di formazione portuale al servizio della rinnovata organizzazione del lavoro. «Un bel segnale – commenta l’assessore regionale alla Formazione Ilaria Cavo – Perché significa che la qualità della nostra formazione è così alta da poter uscire dalla Liguria ed essere adottata anche in un altro porto. Un vero e proprio attestato di qualità della formazione professionale ligure in campo portuale».