Se ne parla sempre troppo poco e il rischio è che chi sviluppa un tumore legato a un’infezione trasmessa sessualmente, arrivi a farsi visitare quando è molto più difficile intervenire e la situazione molto compromessa. Per non parlare dell’infezione da Hiv, che sviluppa l’Aids. Per questo a Genova è nato un centro di diagnosi e cura delle malattie sessualmente trasmesse in cui, nel rispetto dell’anonimato e della privacy, è possibile accedere a consulti diagnostici e terapeutici su qualsiasi aspetto collegato alle malattie a trasmissione sessuale.
Si chiama Centro XII Ottobre ed è all’interno di un normale centro medico polispecialistico, nell’omonimo largo genovese, al numero 62: In Medica. Il coordinamento è di Gian Andrea Binda, che è diventato nel corso degli anni un punto di riferimento nella chirurgia colo-rettale e proctologica.
Hpv, un grave pericolo anche per l’uomo
Si pensa di avere un’emorroide e invece si tratta dei condilomi del papilloma virus (non mettiamo qui le foto perché potrebbero impressionare qualcuno, ma vi consigliamo di vedere quelle già presenti cliccando su qualsiasi motore di ricerca per capire di cosa si tratta).
Non sono solo le donne a dover stare attente al papilloma virus, una delle infezioni più comuni, sono ancora troppo pochi a sapere che l’Hpv può causare diversi tumori anche nell’uomo: la campagna di vaccinazione a livello nazionale, a cui ha aderito anche la Liguria (vedi box) darà probabilmente risultati nel corso del tempo, ma le percentuali di copertura sono ancora davvero molto basse (il 59,4% secondo i dati del ministero della Salute riferiti al 2015).
Il vaccino Hpv
Il vaccino è efficace nei confronti dei due ceppi 16 e 18, responsabili del 70% dei tumori della cervice uterina ed è attualmente il miglior metodo di prevenzione dell’infezione.
Il vaccino non sostituisce comunque il pap-test che rappresenta un’azione aggiuntiva di prevenzione in quanto in grado di identificare in tempo le lesioni provocate dal virus, consigliato in linea di massima con cadenza triennale dopo i 25 anni.
L’efficacia del vaccino è molto elevata, soprattutto se viene somministrato prima dell’inizio dei rapporti sessuali.
Il vaccino anti-papillomavirus è offerto nel 2017, come previsto dalla delibera di giunta regionale: attivamente e gratuitamente alle ragazze nate nel 2006 che verranno convocate negli ambulatori dell’Igiene e Sanità Pubblica delle Asl; gratuitamente alle ragazze nate dal 1995 al 2005 che potranno affluire liberamente a tutti gli ambulatori dell’Igiene e Sanità Pubblica. Tutte le donne appartenenti alle altre coorti di nascita (nate prima del 1995) possono essere vaccinate negli ambulatori di Igiene e Sanità pubblica, a prezzo agevolato, sino ai 45 anni.
Nel 2014 la Regione Liguria ha approvato l’offerta gratuita per i maschi nel dodicesimo anno di vita, a partire dalla coorte di nascita 2004 e, per i soggetti di sesso maschile dal 17° al 26° anno di vita, a prezzo agevolato.
Secondo i dati forniti da Binda, ricavati da diversi studi scientifici (siamo a disposizione a fornirli a chi fosse interessato), sono più di 800 milioni i casi annuali di infezione da papilloma virus nella zona anale, il picco si raggiunge tra i 17 e i 33 anni. L’80% degli adulti sessualmente attivi contrae l’infezione. La prevalenza (la proporzione di infezioni presenti in una popolazione in un dato momento) negli eterosessuali è del 12%: il 7% presenta un sotto-tipo oncogeno, cioè che potrebbe sviluppare un tumore. La prevalenza in maschi che hanno avuto rapporti omosessuali è tra il 50-60% negli Hiv negativi e oltre il 90% negli Hiv positivi. Il preservativo fornisce una protezione del 70%. Fortunatamente il sistema immunitario riesce a contrastare il virus e a consentire una guarigione senza che l’individuo se ne accorga (nel 90% dei casi). Tuttavia nel maschio l’incidenza dell’infezione è uguale a quella femminile, ma la prevalenza è maggiore ed è stabile con l’età. Inoltre l’infezione è multifocale e da più tipi virali e la risposta immune è meno efficace e con persistenza più breve dopo la vaccinazione.
Il numero di partner incide sulla prevalenza, come anche il fumo, lo status socioeconomico (più è basso più il virus si diffonde), l’utilizzo della pratica del sesso anale insertivo, mentre la circoncisione e l’uso di condom sono fattori che riducono il rischio.
I fattori di rischio di cancro all’ano sono diversi: l’infezione da Hpv, l’età superiore ai 50 anni, la promiscuità sessuale (più di 15 partner nel corso della vita), l’infezione da Hiv, altri stati di immunocompromissione come per esempio terapie steroidee croniche, il fumo di sigaretta, appartenere a etnia caucasica o afroamericana, soffrire di malattie croniche intestinali (come il morbo di Chron per esempio). Negli ultimi anni si è registrato un forte incremento di incidenza della malattia, soprattutto dopo l’epidemia mondiale di Aids: 2 casi su 100 mila nelle femmine, 1,4 su 100 mila nei maschi, 137-225 su 100 mila nei maschi omosessuali Hiv positivi. In Italia non esistono ancora le linee guida
Come si accede al Centro XII Ottobre
Si fa una telefonata (010 5701818) e si prenota il colloquio infermieristico preliminare che può riguardare la scoperta o il timore di aver contratto una malattia sessualmente trasmissibile, l’aver avuto un rapporto sessuale non protetto con un partner sconosciuto, l’informazione sulle modalità di sesso sicuro, la profilassi pre e post esposizione, ma anche una semplice discussione sull’abuso del cosiddetto chem sex, festini a base di sesso non protetto e sostanze psicoattive. Verrà assegnato un codice numerico a tutela della privacy, niente nomi. A seconda dell’esito del colloquio si potrà eventualmente procedere con visite specialistiche (infettivologia, dermatologia, psicologia, ginecologia, proctologia, otorinolaringoiatria, urologia) o prestazioni strumentali (vaccinazioni, esami colturali, anoscopia, colposcopia eccetera).
Le infezioni sessualmente trasmissibili non sono solo legate all’Hpv, qui un link alla sezione dedicata a questo tipo di patologie dal ministero della Salute.