Un grande genovese, Giovanni Rebora, mancato nel 2007, ispira le due prossime serate dell’Ippopotamo, quelle del 29 novembre a Palazzo Tobia Pallavicino, via Garibaldi 4 e dell’1 dicembre al Bruxaboschi.
Titolare della cattedra di Storia economica dell’Università di Genova, Rebora per tanti anni è stato uno dei massimi riferimenti in materia non solo in Italia. I suoi libri sono fondamentali nell’interpretare la storia della gastronomia ligure, nazionale e del Mediterraneo.
Il programma delle serate si trova nella newsletter dell’Ippopotamo (sala.enrico@libero.it), qui vogliamo soffermarci un poco sul protagonista dei due eventi, la”Barbera del Professore”di Franco Roero da Montegrosso d’Asti, il vino tanto amato da Rebora e giustamente riproposto per ricordarlo.
La Barbera del Professore fu creata nel 2007 (oggi questa speciale selezione è un gran Barbera d’Asti Docg) da Franco Roero e dal figlio di Rebora Federico, con la collaborazione dell’enologo Lorenzo Tablino, proprio per ricordare questa figura tanto amata. Non cerchiamo di desrivere tutte le sue sfumature di questo vino, vi vi invitiamo a berlo, meglio se in compagnia dell’Ippopotamo.
Possiamo ricordare che i vigneti della tenuta di Roero godono di composizione del terreno ricco di argilla –calcare, sono sottoposti a trattamenti ridotti e a un sistematico abbattimento dei grappoli affinché in tempo di vendemmia si raccolgano solo più quelli sani e maturi.
In cantina la vinificazione è tradizionale con lunga macerazione delle bucce, l’invecchiamento è condotto con il solo utilizzo di grandi botti in rovere di Slavonia cui segue un affinamento in bottiglia di almeno sei mesi. Nei bicchieri troviamo esalate le grandi caratteristiche delle Barbera d’Asti di zone vocate: colore rubino violacaeo intenso, profumi di elevata finezza ed eleganza con note fruttate –speziali, un sapore caldo, pieno, vellutato. Ma vi dirà di più l’Ipppopotamo.