Un nuovo waterfront di Levante, che supera il Blueprint, è stato presentato da Renzo Piano in un gremito salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi a Genova. Un nuovo fronte mare che l’architetto regala alla città proprio nel giorno del compleanno del suo primo cittadino Marco Bucci, presente in sala insieme al presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, al presidente dell’Autorità Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale Paolo Emilio Signorini per firmare il nuovo atto di donazione da parte del Renzo Piano Building Workshop.
«Perché dotarci del waterfront? – specifica Renzo Piano – perché ha a che fare con il porto, con la fiera, è sorgente di bellezza. Non è una cosa da niente, la bellezza della città passa da questo. Il progetto nasce da questioni pratiche e concrete ma anche da queste cose di cui non si può fare a meno: è l’assuefazione della bellezza. Parliamo del bene comune, una cosa di cui non si parla spesso».
Il progetto era stato concepito per questo due anni fa, un lasso di tempo in cui «c’è stata l’arte dell’ascolto e del confronto – aggiunge Piano – ascoltare è stato prezioso in questi anni. Non è l’arte del compromesso, ma del capire».
Una passeggiata di due chilometri da Porta Siberia alla Foce per riportare l’acqua dove c’era. Due le fasi: quella di Levante di 1,1 km, un percorso lungo il quale sorgerà anche la nuova Darsena. «I bacini dovranno essere protetti e dovranno avere delle aree a terra, indispensabili – spiega Piano – davanti a calata Cattaneo lo spazio sarà aperto». L’architetto evidenzia anche che molta attenzione sarà posta anche alla circolazione d’acqua e che l’area fieristica dovrà reinventarsi e prendere maggiore spazio.
Rispetto a Blueprint il waterfront di attuale prevede meno costruzione (da 70 mila a 50 mila mq, di cui circa 15 mila per residenze, di tipo alberghiero, 7 mila di attività commerciali, 7 mila in aggiunta a quelli già esistenti per il quartiere fieristico. Circa 24 mila mq saranno dedicate al terziario. 30 mila al Palasport). «Si tratta di un progetto di decementificazione, ricordo che vogliamo riportare l’acqua dove già c’era e che le opere marittime sono anche meno costose rispetto a quelle che richiedono nuove costruzioni a terra – specifica l’architetto – Nessuno cerca di far quattrini dal punto di vista immobiliare. Avremo 90 mila mq di acqua e 70 mila di costruzione in totale. I metri lineari di ormeggi oggi sono 6 mila, il progetto ne prevede un po più di 7 mila».
Ora la palla passa alle istituzioni: «Adesso la mia presenza diventa affettiva».