Riparazioni navali: il Bacino 10 del porto di Marsiglia, il più grande del Mediterraneo e uno dei più grandi al mondo, è tornato ad essere pienamente operativo e pronto ad accogliere le prime navi già da questa settimana.
Siamo tutti contenti, perché la struttura è gestita da Chantier Naval de Marseille, società fondata da San Giorgio del Porto, parte del gruppo Genova Industrie Navali, e partecipata al 33% da Costa Crociere. Imprese genovesi, che hanno investito e progettato e ora, come si legge in un comunicato di San Giorgio del Porto, puntano a fare del Bacino 10 «il punto di riferimento nell’area del Mediterraneo per le riparazioni navali per tutti gli armatori e per mezzi navali anche di grandi dimensioni, in sinergia con i nostri cantieri di Genova».
A Genova però abbiamo le nostre attività di riparazioni navali e d’altra parte il cantiere di Marsiglia è pronto a ospitare navi di tutte le tipologie, non soltanto quelle supergiganti che qui non troverebbero spazio ma tutte, navi da crociera, tanker, cargo, ro/ro, portacontainer, piattaforme off-shore. È vero che San Giorgio del Porto ha base a Genova e quindi i due cantieri possono lavorare in sinergia però la concorrenza c’è, non tra società ma tra siti.
L’arrivo di un concorrente non è necessariamente un dramma, sinergie a parte può essere uno stimolo per migliorare, purché alla novità si sappia fare fronte in modo adeguato. I recenti avvenimenti nel settore delle riparazioni navali genovesi che hanno accompagnato l’apertura del Bacino 10 mostrano la necessità del sistema-Genova di ripensarsi per fare fronte alla competizione internazionale.
È successo che dopo tre giorni di blocco delle attività di riparazione, il pomeriggio del 19 ottobre Filt Cgil Fit Cisl Uiltrasporti emettono un comunicato congiunto in cui si esprime «soddisfazione rispetto all’intesa sottoscritta con Autorità Portuale di Sistema in riferimento alla situazione venutasi a creare all’Ente Bacini di Genova, inserendo nella gara la clausola sociale. Pertanto le RSA, sentiti i lavoratori, hanno sospeso le iniziative di lotta ripristinando la normale attività lavorativa».
Nelle stesse ore Costa Crociere in una nota stampa annuncia che «la nave Costa neoClassica procederà nelle prossime ore verso Chantier Naval de Marseille dove verranno riprogrammate le operazioni di manutenzione straordinaria precedentemente previste a Genova. La decisione – spiega la compagnia – si è resa inevitabile per l’estrema incertezza creatasi negli ultimi giorni sulla ripresa effettiva dei lavori e la conseguente esecuzione nei tempi previsti. Costa Crociere, che ha dovuto rivedere pesantemente i propri piani per minimizzare gli impatti sull’operatività, rispettando le opinioni dei lavoratori e senza entrare nel merito della questione, si rammarica per il grave danno economico subìto ed il pregiudizio creato alle attività di Riparazioni Navali nella città di Genova».
I lavori di manutenzione in bacino di Costa neoClassica erano originariamente previsti dal 17 al 27 ottobre a Genova.
In sostanza, i sindacati hanno ottenuto la clausola sociale che garantisce il mantenimento dei posti di lavoro in seguito a una vertenza che ha fatto perdere alla città un grosso lavoro. Non sono però gli accordi quadro, le intese, le clausole a garantire il lavoro: è la competitività a farlo. Mancando questa, per difendere l’occupazione non restano che i cortei, i presidi, gli striscioni, i politici che “difendono il territorio”. A volte funziona ma funzionerà sempre meno in un contesto globalizzato, in cui i le controparti possono essere straniere e lontane, e infischiarsene dei blocchi stradali in via Roma.