Confrontiamoci su temi specifici per vedere se sono possibili convergenze, con l’obiettivo di avviare un percorso che conduca tutte le imprese nautiche a ritrovarsi in un un’unica associazione. Così la presidente di Ucina Confindustria Nautica, Carla Demaria, risponde alla lettera pubblica che le aveva scritto il 3 ottobre scorso Lamberto Tacoli, presidente di Nautica Italiana.
«L’autentica volontà di Ucina Confindustria Nautica – si legge nella lettera di Demaria – è quella di procedere verso un riavvicinamento delle due associazioni che conduca alla ricucitura dello strappo che aveva allontanato alcuni soci, inducendoli a costituire un’associazione propria. Siamo consapevoli che per fare ciò sarà necessario un tempo adeguato ed una convergente condivisione. Ecco perché sin da subito abbiamo pensato che il percorso ottimale potesse partire da argomenti specifici, di comune interesse, sui quali confrontarci per verificare se vi siano le necessarie convergenze, nell’interesse dell’intero comparto della nautica».
Questi i temi su cui Ucina è pronta ad aprire un confronto:
la Camera Arbitrale Specialistica del Mare e della Nautica, già deliberata e in fase di attuazione operativa; un piano strutturato di progetti di formazione per gli operatori a diverso titolo nel mondo della nautica (in fase avanzata); la predisposizione di modelli contrattuali al servizio delle piccole imprese operanti nel mondo della nautica (in fase avanzata); lo studio e la redazione di un Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro riservato alle imprese che operano prevalentemente nel mondo della nautica (in fase iniziale).
«Naturalmente – conclude Demaria – siamo disponibili a valutare le eventuali proposte di argomenti diversi che ci vengano presentate. Confido che l’adesione anticipata nella lettera aperta al nostro metodo del confronto su tavoli operativi concreti possa consentire l’avvio di un percorso che conduca tutte le imprese a ritrovarsi in un un’unica associazione».