Il risiko della gdo, con la mai celata volontà da parte del centrodestra di portare Esselunga a Genova con l’obiettivo di aumentare la concorrenza sui prezzi, potrebbe coinvolgere l’area di San Benigno.
Inizialmente l’ultimo spazio vuoto avrebbe dovuto essere occupato da Decathlon, ipotesi tramontata dopo una comunicazione ufficiale del gruppo.
Le indiscrezioni e le voci da tempo ventilano questa opzione, come hanno confidato a Liguria Business Journal fonti vicine alla Cooperativa Il Promontorio, che si è occupata delle vendite dei terreni, ma nessuno sinora ha mai confermato.
Intanto Confesercenti Genova però prende una posizione netta sull’argomento: Paolo Barbieri, vicedirettore, commenta: «Non possiamo nascondere la nostra preoccupazione per le varie ipotesi sul tavolo, perché in questo risiko di grandi superfici di vendita gli unici a essere penalizzati saranno, ancora una volta, i tanti piccoli imprenditori che con grandi difficoltà stanno uscendo da una crisi fortissima».
Per Barbieri, viste le sempre più numerose saracinesche abbassate «più che una lotta tra i player della grande distribuzione organizzata, crediamo che Genova abbia bisogno di una vera rivitalizzazione del commercio diffuso nei nostri quartieri. Purtroppo è invece evidente che, se tale operazione dovesse andare in porto, non solo non si risolverebbe alcun problema, ma anzi si arriverebbe alla completa desertificazione commerciale del Municipio Centro Ovest, con l’inevitabile flusso di chiusure e la perdita di centinaia di posti di lavoro, un minor presidio del territorio e l’acutizzarsi di problemi già ben radicati».
Per il rilancio della città, secondo Confesercenti Genova, la ricetta non sono nuovi centri commerciali o di grande distribuzione: «Servono investimenti produttivi che contribuiscano a rivitalizzare i territori e il commercio diffuso che, al di là dei benefici effetti del turismo in alcune zone del centro, in molte delegazioni sta arrancando con sempre più crescenti difficoltà».