“Con il red carpet Toti ha offeso Portovenere”! Il grido di protesta prorompe in un comunicato sottoscritto da Raffella Paita e Juri Michelucci, rispettivamente capogruppo e consigliere del Pd in Regione Liguria. Ma che cosa ha fatto il governatore per offendere questo gioiello della nostra riviera? Secondo Paita e Michelucci “quel tappeto rosso che attraversa tutto il borgo e arriva fino alla chiesa di San Pietro non è solo uno sfregio volgare a un patrimonio storico e artistico unico, ma rappresenta anche un vero e proprio danno materiale”.
Il danno sta nel fatto che “i chiodi con cui è stato fissato il red carpet danneggiano le antiche pietre del selciato”. Un danno gravissimo, che i due hanno denunciato all’Unesco.
La posa e la manutenzione del tappeto sono incombenze del Comune, in questo caso di Portovenere, la Regione si è occupata dell’acquisto. Comunque, se c’è stato danno, Toti e i suoi possono essere chiamati in causa come ideatori di un progetto che ha avuto un’infelice conseguenza. Ma c’è stato un danno? Il sindaco di Portovenere, Matteo Cozzani, lo nega risolutamente.
«Si vede che Raffaella Paita non ha mai lavorato in via sua – dichiara Cozzani a Bizjournal Liguria – e non sa nemmeno come si pianta un chiodo. I chiodi sono stati messi negli spazi vuoti e non lasceranno traccia quando il tappeto verrà rimosso. I due consiglieri prima di mettere in giro voci sbagliate avrebbero fatto meglio a venire qui e dare un’occhiata».
Paita e Michelucci denunciano anche uno “sfregio volgare” a una terra “riservata e orgogliosa”, un’operazione “ridicola”, “penosa”. In effetti tutti questi tappeti rossi (27) profumano di Fininvest, ricordano un’estetica che può anche non piacere. Ma a molti piace. Non è una leggenda messa in giro da Toti che i turisti apprezzano l’iniziativa. E chi vive di turismo anche, almeno secondo quanto riferiva a chi scrive questo articolo, pochi giorni dopo la posa del primo tappeto tra Rapallo e Portofino, Elisabetta Bacigalupo, presidente dell’Associazione Albergatori di Chiavari. Del resto un territorio che vuole vivere anche di turismo è bene, sì, che sia orgoglioso ma che non esageri con la riservatezza. E può anche sopportare un’iniziativa promozionale destinata a durare pochi giorni e a non lasciare traccia – sempre che quanto sostiene Cozzani valga per Portovenere e per tutti gli altri Comuni interessati.
Il fatto è che non è solo questione di chiodi più o meno invasivi: da quando il primo tappeto è stato posato l’opposizione si dispera perché la spesa è eccessiva, perché non doveva occuparsene Liguria Digitale, perché i tappeti si sporcano, e si deteriorano, ecc… Intanto i turisti, ignari di questi risvolti drammatici, chiedono di vedere i tappeti, ormai diventati famosi.
Il Pd fa benissimo a sparare sulla giunta ma forse dovrebbe aggiustare il tiro. I bersagli non mancano, il vento – come dice il governatore – sarà anche cambiato ma soffia un po’ dove vuole, e invece di stracciarsi le vesti a ogni iniziativa della maggioranza, anche la più banale, l’opposizione potrebbe concentrare il fuoco sui punti strategici. Quando all’assemblea provinciale genovese del Pd Pippo Rossetti, parlando di quello che va rivisto nella politica del partito, ha accennato anche al gruppo consiliare in Regione, forse pensava a questo. C’è da augurarselo.