Con la lezione del rifiutologo Roberto Cavallo, che si è svolta ieri sera all’agriturismo Pian della Castagna di Bosio (Al), si avvia alla conclusione AppenninoLAB, il percorso di formazione e orientamento alla scoperta dell’Appennino e delle sue risorse, promosso dalla Fondazione Edoardo Garrone, che ha coinvolto 30 ragazzi liguri e piemontesi.
«Produciamo troppi rifiuti e una pattumiera “grassa” è sintomo di inefficienza del sistema − spiega Roberto Cavallo − Abbiamo di fonte a noi la sfida per un futuro a rifiuti zero che richiede corresponsabilità, ma offre grandi opportunità di nuovi lavori, come l’ecodesign, la decostruzione, la ricerca di nuovi materiali, la capacità di offrire servizi al posto dei beni, la comunicazione e l’educazione. Non possiamo permetterci di soccombere ai nostri stessi rifiuti come descritto profeticamente da Italo Calvino nella Leonia delle Città Invisibili».
Per approfondire il tema della valorizzazione dell’Appennino in tutti i suoi ambiti, ancora fino a domani, i giovani partecipanti saranno coinvolti in momenti di lezione e di confronto con esperti, esperienze didattiche sul campo e attività sportive all’aria aperta, quali orienteering nei boschi, mountain bike, tiro con l’arco, nordic walking, in collaborazione con Federazioni Sportive facenti parte del Coni.
Obiettivo del progetto è trasmettere l’idea che l’Appennino possa offrire opportunità anche professionali, soprattutto grazie allo sviluppo di comparti economici come sport, turismo, cultura ed enogastronomia, reinterpretati e supportati da tecnologia e innovazione.
Giunto alla terza edizione, il progetto si pone in continuità e sinergia con i Campus RestartApp e RestartAlp, dedicati ai giovani aspiranti imprenditori del territorio montano, confermando l’impegno di Fondazione Edoardo Garrone per lo sviluppo della montagna attraverso il coinvolgimento delle giovani generazioni.