I chirurghi dell’Asl5 Spezzino hanno eseguito, per la prima volta in Italia, con successo un intervento radicale mininvasivo sul pancreas, frutto del lavoro del Gruppo multidisciplinare neoplasie dell’apparato digerente (Dmt) e del Centro di riferimento regionale per la chirurgia video laparo-scoscopica.
Il caso è quello di una paziente di 70 anni, spezzina, cui è stata diagnosticata precocemente una neoplasia intraduttale papillare mucinosa degenerata in adenocarcinoma. L’iter terapeutico, concordato con la collaborazione della S.C. Oncologia diretta da Carlo Aschele, ha portato alla definizione dell’intervento chirurgico, realizzato per la prima volta in Italia con tecniche mininvasive. L’intervento è stato attuato in maniera innovativa, sviluppando il modello Ramps – Radical antegrade modular pancreato-splenectomy – che nella sua applicazione originaria è praticato in chirurgia open.
L’operazione, durata quattro ore e mezza, è stata realizzata con successo dal direttore della S.C. Chirurgia, Stefano Berti, e dalla sua equipe. La donna, grazie all’applicazione di modelli avanzati di “chirurgia dolce”, è stata dimessa dopo sei giorni di degenza, certificando il successo del lavoro del Gruppo Multidisciplinare Aziendale, destinato a porsi come cabina di regia clinica dell’istituendo Polo tecnologico ad alta complessità chirurgica del Levante ligure.
«Alla Spezia c’è una tradizione consolidata sulla chirurgia mininvasiva, e questa anteprima – spiega il direttore della S.C. Chirurgia, Stefano Berti – è la dimostrazione che ci sono le tecnologie, le competenze, e soprattutto l’abitudine a lavorare in Gruppo Multidisciplinare: una squadra, per vincere il campionato non ha bisogno solo del capocannoniere, ma di giocatori che sappiano interpretare il gioco di squadra».
«Sono veramente ammirata – dichiara Sonia Viale vicepresidente e assessore regionale alla Sanità – per la capacità della squadra di professionisti che ha saputo realizzare questo intervento, il primo di questo genere in tutta Italia. È stata una sfida importante, in cui è stata messa al centro la persona, non solo per aggredire la malattia ma per accompagnarla in un momento difficile della vita. La paziente non ha avuto complicanze e, dopo appena sei giorni di degenza, ora è a casa, in serenità, con la sua famiglia e questo è straordinario. Per questo sono molto soddisfatta e rinnovo l’impegno della Regione Liguria a sostegno di tutto il sistema sanitario che è di assoluta eccellenza, come abbiamo dimostrato anche oggi. Vogliamo dare identità a questo sistema e combattere le cosiddette fughe fuori regione: qui, grazie ai nostri professionisti, possiamo trovare le cure migliori».