Previsioni di miglioramento sostenute da dati macroecomomici a livello nazionale,
con la positiva novità a Genova dell’allineamento politico tra amministrazione locale e regionale, in un quadro in cui il settore edilizio italiano, negli anni della crisi, tra il 2018 e il 2016, ha perso 100 mila imprese e 600 mila addetti, un milione di lavoratori considerando l’indotto, e in provincia di Genova 750 imprese e 4.100 posti di lavoro.
Nel 2016 le Casse edili delle quattro province liguri hanno registrato una diminuzione degli operai iscritti pari a 626 unità (17.386 iscritti contro 18.012 del 2015). Nell’estate 2016 il nuovo Codice degli appalti ha causato una brusca frenata delle attività costruttive, vanificando in parte gli effetti di alcune importanti misure comprese nella Legge di stabilità del 2016.
È questa l’analisi della congiuntura effettuata dal presidente di Assedil-Ance Genova Filippo Delle Piane. «Non mi piace piangere – ha detto – penso a essere positivo, ma il quadro è questo».
Un quadro che però, secondo lo stesso Delle Piane, presenta anche segni confortanti tali da far sperare in 2017 come anno della svolta. Ance a livello nazionale prevede un aumento dell’8%, grazie in gran parte alle misure previste nella Legge di Bilancio 2017 (rafforzamento degli incentivi fiscali per la messa in sicurezza sismica e l’efficienza energetica) e all’aumento delle risorse stanziate per le opere pubbliche (+23,4% nel 2017 rispetto al 2016). In provincia di Genova intanto il mercato degli appalti pubblici ha ripreso a crescere e nel capoluogo l’anno scorso si è registrato un aumento del 25% del numero di abitazioni compravendute.
Secondo Delle Piane gli incentivi attuali sono positivi ma per favorire la riqualificazione urbana e la sostituzione abitativa occorre rivedere radicalmente la normativa urbanistica, pensata negli anni Sessanta per un Paese molto di verso da quello di oggi. Gli stessi incentivi vanno indirizzati alle ristrutturazioni di edifici più che di singole abitazioni. Per favorire la costruzione di nuovi edifici più efficienti dal punto di vista energetico e più sicuri senza aumentare il “consumo di suolo” bisogna rendere più conveniente e meno difficoltosa l’operazione di abbattimento dell’esistente e di edificazione ex novo. Ampi margini per questo tipo di operazioni sono garantiti da un vasto patrimonio immobiliare costituito negli anni tra i Cinquanta e gli Ottanta, privo di valore storico e artistico.
Il presidente di Ance Genova spinge anche su Gronda e Terzo Valico, infrastrutture fondamentali per la città, ma soprattutto per la regione, e prerequisito indispensabile per poter attrarre nuovi investimenti dall’estero: «Esiste una quantità di liquidità straordinariamente elevata che guarda con interesse all’Italia, in particolare Milano e Roma, ma non Genova, perché fuori dai radar − spiega − Eppure Genova ha molte aree interessanti su cui investire, penso all’Hennebique, al Blue Print, a Ponte Parodi. C’è bisogno di investire in comunicazione per raccontare Genova. Mi vengono in mente i luoghi e le occasioni in cui le grandi città fanno vedere le proprie potenzialità al mondo».
Delle Piane vede con favore l’insediarsi a Palazzo Tursi di una giunta di centrodestra, politicamente omogenea a quella regionale. «Direi la stessa cosa – precisa – se si trattasse di due amministrazioni di centrosinistra. Negli anni scorsi gli attriti tra Comune e Regione non hanno certo giovato al settore. Ora si spera che la collaborazione tra i due enti sia più facile e contribuisca allo sviluppo che tutti auspichiamo».