Chiusura in rosso in rosso per tutte le Borse europee, depresse dal crollo del petrolio. Il Wti si è posizionato sui minimi da metà novembre (il contratto con consegna ad agosto si attesta a 43,17 dollari al barile, in ribasso del 2,88%, il contratto di luglio, ormai poco scambiato, è andato sotto i 43 dollari al barile): si teme che nonostante gli sforzi dell’Opec per ridurre la produzione, le scorte mondiali di oro nero rimangano elevate. Gli operatori sono inoltre preoccupati per il calo dei titoli delle principali aziende tecnologiche Usa.
Londra ha perso lo 0,68%, Francoforte lo 0,58%, Parigi lo 0,32%, Milano ha terminato con Ftse Italia All-Share a 23.043,08 (-0,90%) e Ftse Mib a 20.810,02 (-0,97%).
A Piazza Affari sono andati male i bancari e gli energetici legati al petrolio. Per le banche si attende una soluzione che scongiuri il bail-in degli istituti veneti. Unicredit segna -0,89%, Intesa Sanpaolo -0,39%, Mediobanca -1,93%, Generali -1,16%.
Tra gli energetici Eni chiude a -2,01, Enel -0,81%, Saipem -1,94%, Tenaris -3,22%, Snam -1,25%.
Contrastati i principali industriali: Fca +0,58%, Leonardo -3,32%).
Sul fronte dei cambi, l’euro ha perso nei confronti del dollaro: è scambiato a 1,1125 dollari (1,1169 ieri in chiusura). La moneta unica vale inoltre 124,17 yen (124,30), mentre il rapporto dollaro/yen e’ a 111,60. (111,30).