Approvato in consiglio regionale il disegno di legge in materia di qualità dell’aria proposto dalla giunta.
«Sono sette anni – dice l’assessore regionale alla Protezione civile e alla Difesa del suolo Giacomo Giampedrone – che la Regione doveva fare questo passaggio. Un ritardo ancora più grave nel momento in cui c’è stata la riforma di riordino delle Province nel 2015: tra tutte le funzioni passate dalla riforma delle Province e assegnate alle regioni questa era stata esclusa e con l’approvazione della norma di oggi si pone dunque rimedio. Oggi passano definitivamente alla Regione la competenza in tema di monitoraggio dell’aria, la strumentazione da tutte le Province e, per quanto riguarda la Città Metropolitana, anche il relativo personale, che diventa regionale. Se questo non fosse avvenuto, avremmo rischiato di essere messi in procedura di infrazione dall’Europa, come una delle ultime Regioni italiane che ancora non avevano acquisito tali competenze. L’obiettivo non è solo quello di ratificare un percorso, ma di fare in modo che questa Regione sia all’avanguardia sui temi ambientali, tutelando il cittadino nei molteplici aspetti”.
«Il testo di legge – precisa Giampedrone – prevede inoltre importanti elementi di semplificazione: attribuisce ai Comuni la competenza in materia di Autorizzazione unica ambientale, l’Autorizzazione unica ambientale per gli impianti di trattamento delle acque reflue urbane con una durata di 15 anni a fronte degli attuali 4 e il rinnovo tacito delle autorizzazioni allo scarico delle acque reflue domestiche, andando così incontro alle richieste provenienti dagli enti e dai cittadini».
Per rendere effettivamente operative tali competenze Regione Liguria ha previsto 750mila euro a carico del bilancio regionale, sia per il personale che per la strumentazione.
Sarà Arpal, l’Agenzia regionale di protezione ambientale a occuparsi degli interventi di gestione e a integrare, eventualmente, la rete di misurazione.