Chiudono deboli le Borse europee che però hanno superato i timori connessi alle difficoltà del presidente Usa Donald Trump, incoraggiate dall’andamento di Wall Street, stabile anche sulla scia di dati macroeconomici migliori delle attese. Gli investitori non sono rimasti turbati dal crollo della Borsa brasiliana, travolta dallo scandalo che ha coinvolto il presidente Michel Temer, secondo quanto riportato dal quotidiano O Globo.
Londra registra -0,89% con l’indice Ftse 100 fermo a 7.436 punti, a Parigi il Cac 40 ha chiuso a -0,53% a 5.289 punti, il Dax a Francoforte -0,33% a 12.590 punti, Milano ha terminato in territorio positivo, registrando la performance migliore in Europa, con Ftse Italia All-Share a 23.471,41 (+0,07%) e Ftse Mib a 21.299,26 (+0,07%).
A Piazza Affari, sul listino principale, tonfo di Fca che rischia una causa del dipartimento di Giustizia Usa sul problema delle emissioni diesel: il titolo ha chiuso in calo del 3,11% a quota 9,35 euro per azione, con un minimo a 8,98 euro. Exor in flessione dello 0,29%, CnhI a -0,16%; in controtendenza Ferrari (+1,60%).
Positivi gli energetici a maggior capitalizzazione (Eni +0,27%, Enel +0,22%) e, nel lusso, Luxottica (+1,02%).
Giù Telecom Italia con una perdita del 2,62%.
Contrastati i finanziari, con Generali +1,01%, Intesa Sanpaolo -0,43%, Unicredit +0,55%, Mediobanca +0,34%, Bper -1,16%, Banco Bpm +2,5%, Ubi +0,67%, Generali +1%, Fineco +2,1%.
Sul fronte valutario, l’euro rimane stabile sopra quota 1,11 sul dollaro: vale 1,1122 dollari (ieri a 1142 dollari). La moneta unica è inoltre scambiata a 123,55 yen, mentre il dollaro/yen si attesta a 111,08.
Il prezzo del greggio ha recuperato terreno nel pomeriggio: il wti contratto con consegna a luglio guadagna lo 0,6% e si attesta a 48,7 dollari al barile.