Portare i ragazzini della seconda media nelle aziende del territorio ligure per far capire quale potrebbe essere il loro futuro. Prende il via, ispirato dall’iniziativa savonese Fabbriche aperte, il progetto pilota “Ragazzi in Azienda”, promosso da Regione Liguria e realizzato da Confindustria Liguria insieme alle Associazioni Industriali di Genova, Savona, La Spezia e Imperia, con il patrocinio dell’Ufficio Scolastico Regionale e il coordinamento di Alfa Liguria.
Si tratta di un’iniziativa finanziata dal Fondo Sociale Europeo 2014-2020 all’interno di #orientiamocialfuturo.
«Lo avevo detto a chiusura di Fabbriche Aperte l’anno scorso – dice l’assessore regionale alla Formazione Ilaria Cavo – ma le nostre aspettative sono state superate dalla grande adesione delle imprese, oltre 40. La Liguria è ormai un riferimento nazionale sull’orientamento non solo con i testimonial, ma anche per far capire ai giovani quali sono le realtà imprenditoriali sul territorio. Su Savona i risultati sono stati positivi, vuol dire che è la strada giusta».
60 le classi coinvolte, 30 gli istituti comprensivi, in due anni saranno 3 mila i ragazzi che visiteranno le aziende aderenti.
Chi ha aderito:
Il Progetto “Ragazzi in Azienda” vede il coinvolgimento di oltre 40 aziende sul territorio regionale e 29 Istituti comprensivi tra Imperia e La Spezia. Tra le aziende che hanno dato la loro disponibilità in provincia di Genova: Abb, Cantieri Amico, Ansaldo Energia, l’Autorità del Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, Esaote, Ett, Fuorimuro, Rimorchiatori Riuniti, Saar e Sech. In provincia di Savona: Apm Terminals, Autorità del Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, Bitron, Bombardier, Transportation Italy. In provincia della Spezia: San Lorenzo, Fincantieri, La Spezia Container Terminal, Porto Lotti, Costa Group, Leonardo, Termomeccanica, Tag, Cap Gemini, Asg Superconductors, Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale (sezione crociere). In provincia di Imperia: Alberti G. & C. e Rineri.
Enrico Botte, presidente dei Giovani di Confindustria Genova e da un mese delegato alla Formazione dal nuovo presidente Mondini, aggiunge: «Il progetto rientra nella visione di Confindustria di far transitare i ragazzi dal mondo della scuola a quello del lavoro, attraverso il gioco, ma è utile anche per le aziende, che si prendono una bella responsabilità. L’orientamento verso le materie scientifiche è fondamentale, perché così la domanda delle aziende locali troverà una risposta sul territorio».
«Un’azione di sistema – sostiene Claudio Banci, presidente di Confindustria Liguria – non basta ma è importante, è anche un modo per puntare i riflettori sugli istituti tecnici e professionali, spesso trascurati nelle scelte di ragazzi e famiglie, quando si tratta di intraprendere il percorso di studi».
Prima e dopo le visite in azienda, i ragazzi si confronteranno con i tutor per condividere aspettative e produrre un report sull’esperienza effettuata. Gli elaborati prodotti verranno valutati nell’ambito di un concorso che si concluderà con la premiazione degli studenti in occasione del Salone Orientamenti di Genova a novembre.
Francesca Cozzani, presidente di Confindustria La Spezia, evidenzia che il suo territorio di competenza ha risposto bene, con 11 realtà produttive (compresa l’Autorità di sistema portuale) e almeno 200 alunni: «L’industria 4.0 ha bisogno di risorse specializzate, professionalità interessanti e tutto ciò deve partire dalla scelta dell’istituto da frequentare nelle superiori».
Alessandro Berta, direttore dell’Unione industriali di Savona, sottolinea che «fabbriche aperte era nata perché non si riusciva a sostituire completamente i 130 tecnici che andavano in pensione annualmente nelle aziende savonesi, ne uscivano molti di meno ogni anno dagli istituti, ora invece abbiamo un trend di aumento costante intorno al 10%, l’anno scorso c’è stato un picco del 25%».