Una “contro Dop” per le olive della Riviera, che non dovranno cambiare nome e si potranno tutelare sotto la denominazione “Oliva Liguria di Ponente di varietà Taggiasca”. È questo l’obiettivo del comitato “Salvataggiasca”, che oggi all’infopoint del Consorzio peschereccio di Imperia Oneglia presenterà un progetto alternativo a quello che stanno portando avanti le tre sigle agricole, il Consorzio dell’Olio Dop Riviera Ligure con il favore della Regione Liguria.
La “guerra della Taggiasca” entra dunque in una nuova fase, con due campi ben distinti che ormai hanno avviato altrettanti percorsi. L’altro, quello caldeggiato dalle istituzioni, prevede invece il cambio di nome nel registro varietale (da Taggiasca a Giuggiolina) per ottenere la tutela evitando sovrapposizioni tra varietà e località potenzialmente in grado di creare confusione nel consumatore, come previsto dalle norme dell’Unione europea. Lo stesso procedimento adottato dal disciplinare del Prosecco, che ha variato il nome del vitigno in “glera” per ottenere la tutela.
Alla presentazione del progetto alternativo di una Dop di Liguria per le olive da mensa interverranno Simone Rossi, presidente del comitato “Salvataggiasca”, il vicepresidente Livio Quaranta, il consigliere Fulvio Giribaldi, Diego Soracco per Slow Food, il direttore responsabile di “Teatro Naturale” Alberto Grimelli e il ricercatore del Cnr Saverio Pandolfi.