Il mese di aprile ha visto ancora una fase di “risk-on” che ha, in generale, premiato i comparti più rischiosi.
A sostenere il mercato, ancora una volta, hanno contribuito sia i dati macroeconomici in crescita in America, Eurozona, e anche in Giappone e Cina, sia le sorprese positive – risultati così buoni non si registravano da più di setti anni – arrivate dalla trimestrali statunitensi, con risultati in crescita a doppia cifra per i dividendi associati a fatturati in espansione. Naturalmente un contributo alle performance dei mercati è stato dato anche dal rilascio delle tensione sul fronte politico europeo dopo la vittoria al primo turno di Emmanuel Macron su Marine Le Pen.
In questo contesto i mercati azionari hanno chiuso il mese con un andamento positivo per tutte le principali macro aree, in particolare sono stati favoriti Eurozona e Paesi emergenti. Anche per il mercato obbligazionario sono stati premiati i comparti a maggior contenuto di rischio, come le obbligazioni dei Paesi emergenti, le obbligazioni High Yield e i governativi dei Paesi periferici mentre è rimasto invariato l’indice dei titoli governativi tedeschi, sugli scudi fino all’esito del primo turno delle elezioni francesi e poi in ripiegamento subito dopo nell’ultima settimana di aprile.
Per quanto riguarda il mercato valutario, l’euro ad aprile ha dimostrato forza nei confronti di tutte le divise. La reiterata dichiarazione di Trump a favore di un dollaro debole, il rilascio delle tensioni politiche sull’Eurozona e le speculazioni che a giugno o al più tardi a settembre la Bce possa iniziare a parlare di un cambio di passo per la fine dell’anno in tema di politica monetaria hanno ridato tono alla moneta unica.
Vediamo ora i principali market mover della settimana. Negli Stati Uniti molto rilevante sarà il dato di venerdì sull’occupazione del comparto non agricolo del mese di aprile, che sarà valutato anche alla luce del dato preliminare della crescita del Pil del primo trimestre pubblicato lo scorso venerdì e uscito molto debole e al di sotto delle previsioni. Nell’Eurozona, per quanto il mercato stia dando come scontata la vittoria di Macron grazie ad un vantaggio nei sondaggi di circa 20 punti percentuali, domenica 7 maggio si terrà il secondo turno per le elezioni presidenziali in Francia. In Cina è stato pubblicato martedì l’indice Caixin PMI Manifatturiero, in calo rispetto al mese precedente e sotto le attese degli analisti, ma ancora al di sopra della soglia di 50; inoltre, sono attesi gli indici Pmi dei Servizi, compilati sempre da Caixin, che daranno indicazione di come si sta effettivamente muovendo la seconda economia mondiale.