La revisione della quantificazione dei canoni di concessione dei porti turistici è una delle proposte presentate da esponenti di Ucina Confindustria nautica nell’audizione di ieri presso le Commmissioni Finanze e Attività produttive della Camera sulla revisione della normativa relativa alle concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali per le attività turistico-ricreative.
Per tutelare l’operatività del settore, “prostrato da lunghi anni di crisi e da una mancanza di condizioni di parità con gli altri operatori europei” i rappresentanti di Ucina hanno presentanto in audizione una serie di proposte, spiegando che il ruolo dei marina turistici è da difendere anche a Bruxelles. Fra le proposte, la revisione della quantificazione dei canoni di concessione, la valorizzazione in relazione agli investimenti messi in campo dai privati, un regime transitorio in vista della messa a regime delle nuove procedure, un indennizzo per il concessionario uscente, individuazione di un numero massimo di concessioni per ciascun soggetto economico in una stessa Regione.
«Un solo marina turistico – ha commentato dopo l’audizione Carla Demaria, presidente di Ucina – è in grado di creare 92 posti di lavoro tra diretti e indotto».