Chiudono in negativo le principali Borse europee. Mentre Wall Street ha invertito la rotta, passando in rosso dopo un avvio positivo, Parigi ha ceduto lo 0,31% a 5.271 punti, Londra lo 0,71% a 7.237 punti e Francoforte lo 0,23% a 12.443 punti. Milano ha terminato con Ftse Italia All-Share a 22.796,54 (-0,95%) e Ftse Mib a 20.597,34 (-1,15%).
La seduta era iniziata sottotono, con gli investitori delusi dalla mancanza di dettagli della riforma fiscale annunciata dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. A metà giornata si è saputo che la Bce lascia i tassi invariati, non tocca il Quantitative easing e che la politica monetaria resterà accomodante ancora a lungo. Il presidente Mario Draghi si è mostrato più ottimista sulla ripresa economica dell’Eurozona. Ha spiegato che la ripresa ciclica in corso nell’area dell’euro è sempre più solida e che «siamo fiduciosi che continuerà ad accelerare e a diffondersi» a tutte le regioni dell’area. Tuttavia, secondo Draghi, abbiamo ancora molte fragilità, per esempio nel settore bancario, con gli npl. L’ottimismo di Draghi sulla ripressa non è stato sufficiente a incoraggiare gli operatori.
A Piazza Affari in calo in bancari, contrastati energetici e industriali.
Tra gli istituti di credito, Unicredit -3,86%, Banco Bpm -2,85%, Bper -2,72%, Ubi -2,41%, Intesa sp -2,34%, Mediobanca -0,64%. Nell’energia, perdite notevoli per Tenaris (-5,51%), in deciso calo anche Saipem -2,83%. Meglio Eni -1,51% ed Enel -0,23%; bene A2a +0,88% e Italgas +0,97%.
Tra gli industriali, in netto calo Fca (-2,55%).
Fuori dal paniere principale, molto bene A.S. Roma (+14,29%) e S.S. Lazio (+20,15%) in vista del derby di domenica.
Sul fronte dei cambi, la moneta unica ha prima recuperato sul dollaro, salendo ai massimi da novembre scorso, per poi tornare a scambiare sotto la soglia di 1,09 dollari e passare di mano a 1,0864 dollari (1,091 in avvio e 1,0871 alla vigilia). L’euro vale anche 120,81 yen (121,44 in avvio) quando il cambio dollaro/yen si attesta a 111,21 (111,3 in avvio).
Il deciso calo il petrolio con il Wti consegna Luglio che perde 2,58% a 48,67 dollari al barile.