Dissipare i dubbi e rispondere alle domande della cittadinanza. Questo l’obiettivo dell’incontro organizzato dal sindaco di Sestri Levante Valentina Ghio, per presentare il progetto di fattibilità del depuratore di Ramaia, la “seconda scelta” dopo le grandi proteste di Chiavari per essere stata indicata come sede di un unico depuratore comprensoriale del Tigullio orientale.
«Vista l’indisponibilità di altri Comuni a lavorare per il depuratore comprensoriale – dice Ghio – da anni prima opzione del Comune di Sestri Levante e della Val Petronio, l’amministrazione comunale ha richiesto, quale condizione vincolante per ospitare il depuratore della Val Petronio, a Città Metropolitana e Iren la completa riqualificazione dell’area interessata con la realizzazione di un polo sportivo integrato. Questo includerà un campo da calcio regolamentare, una pista di pattinaggio all’interno di uno spazio coperto utilizzabile anche per altri sport, aree verdi con alberature e giochi per bambini, parcheggi per la frazione e vedrà la sistemazione della viabilità circostante».
L’impianto servirà i Comuni di Sestri Levante, Casarza Ligure e Castiglione Chiavarese ed è stato progettato per poter funzionare a “doppio regime”, servendo un totale di circa 46.000 abitanti equivalenti nella stagione invernale e arrivando fino a 70.000 nella stagione estiva.
L’area di Ramaia, pianeggiante e di circa 16.800 mq di estensione, è stata individuata come la più idonea a ospitare l’impianto dopo un approfondito esame di diversi siti sul territorio, che ha preso in considerazione diversi fattori, fra i quali la disponibilità di aree di proprietà pubblica di sufficiente estensione, l’assenza di vincoli idrogeologici.
L’impianto, totalmente coperto e dotato dei più avanzati sistemi di trattamento aria disponibili sul mercato, sarà in parte al di sotto del piano campagna, per ridurre al minimo l’impatto visivo e mantenere confinati i rumori delle lavorazioni.
Inoltre il nuovo depuratore, come quelli già realizzati da Iren e attivi a Genova-Quinto, Santa Margherita Ligure e Recco, userà una delle più innovative modalità di
filtrazione attualmente esistenti. Grazie al moderno sistema di bio-trattamento “a membrana”, sarà possibile garantire l’abbattimento degli inquinanti (con il raggiungimento di valori di molto inferiori rispetto a quanto previsto dalla normativa), tanto da consentire il riutilizzo dell’acqua depurata per fini non potabili (irrigazione e altri usi).
L’impianto sarà collegato alle reti esistenti da tre stazioni di sollevamento sul territorio e da 5.400 metri di nuove condotte fognarie e i vecchi depuratori verranno disattivati.