«Attenti, ci sono treni che passano spesso, altri che passano di rado, e ci sono anche quelli che passano una volta sola. A Genova sta per arrivare il treno che passa una volta sola». Così Paolo Del Debbio, nell’intervista pubblica a Marco Bucci, ieri sera al Teatro della Gioventù di Genova, ha ammonito il candidato del centrodestra e il governatore Giovanni Toti, presente sul palco insieme a Bucci. Del Debbio alludeva alle difficoltà locali del Pd e dell’M5S, che aprono al centrodestra prospettive a Genova impensabili nei decenni scorsi.
I leader del centrodestra e il pubblico – numeroso: al Teatro della Gioventù una volta iniziata l’intervista era arduo entrare – sapevano bene quello che intendeva dire Del Debbio. Tra i militanti e i simpatizzanti del centrodestra si avvertiva la voglia e la speranza di vincere e la consapevolezza della chance straordinaria che oggi a Genova si offre ai loro partiti. Toti – che in questi giorni, come Rixi, è bersagliato di domande di adesione da parte di esponenti del centrosinistra, topi in fuga da una nave considerata prossima al naufragio – ha ribadito il concetto: «questa è un’occasione che capita una sola volta nella vita».
Per il governatore ligure la vittoria a Genova, capoluogo di regione e città di 600 mila abitanti, con un ruolo importante nella storia del paese, dopo la vittoria alle regionali e a Savona sarebbe la conferma decisiva della forza vincente del proprio modello, quello di un centrodestra che riunisce tutti gli spezzoni del vecchio Pdl e dintorni e non teme una stretta alleanza con la Lega Nord di Salvini. Una conferma da fare valere a Roma e ad Arcore, dove il leader di Forza Italia sembra ancora indeciso nelle scelte strategiche e si trova davanti a opzioni anche molte diverse da quella proposta da Toti. «Spero – ha detto il governatore – che la Liguria e Genova siano l’esempio per il resto d’Italia di quello che possiamo ottenere quando stiamo tutti insieme. Non voglio eccedere in autogratificazione ma noi lavoriamo come una squadra di amici. Stiamo costruendo un pezzo di storia della Liguria e del nostro paese. Io da quando sono qui in Liguria mi sento un uomo di centrodestra e niente di più».
«Il centrodestra e niente di più» sembra anche l’orizzonte di Bucci, che è stato scelto da Rixi ma è piuttosto ecumenico nelle sue dichiarazioni programmatiche: sicurezza, decoro urbano, sviluppo economico, repressione del commercio illegale, con tre punti chiave nel programma: porto e logistica, turismo, imprese hi tech. E, tocco berlusconiano, la promessa di 30 mila posti di lavoro in più nel corso del suo (eventuale) mandato. «Mi porto dietro – ha aggiunto Bucci – un certo numero di risultati e so come certe cose si possono fare».
«Uomo del fare» lo ha definito Toti. E in effetti, se davvero vincerà, per mantenere le promesse avrà parecchio da fare.