Imprenditori e aspiranti tali, ma anche studenti e neolaureati, a scuola di internazionalizzazione: dopo il successo dello scorso anno Alce, Associazione ligure commercio estero, presenta la seconda edizione della propria offerta formativa, in programma dall’autunno di quest’anno. Il Corso executive di internazionalizzazione, realizzato in collaborazione con il dipartimento di Economia dell’Università degli studi di Genova, punta a formare i partecipanti soprattutto dal punto di vista operativo, per fornire loro competenze immediatamente applicabili. «Lo abbiamo testato l’anno scorso – spiega il presidente di Alce, Riccardo Braggio – e viste le tante richieste ricevute, lo riproponiamo quest’anno aumentando la quota di partecipanti, che saranno al massimo 25. Si tratta di un corso interattivo, che farà lavorare i partecipanti, quindi il loro numero non potrà essere troppo elevato».
Il modulo base prevede 32 ore suddivise in quattro giornate da otto ore ciascuna: saranno trattati i temi della strategia per la crescita nei mercati esteri, il check-up per l’internazionalizzazione, l’analisi e la selezione dei mercati, la modalità di ingresso, il marketing internazionale e la conoscenza e la gestione dell’interculturalità. L’approccio sarà operativo: previste analisi di business case e testimonianze aziendali. «A questo si affiancheranno anche corsi più specifici, che ospiteranno fino a cinque o sei partecipanti», ricorda Braggio. Seminari intensivi da quattro od otto ore che approfondiranno diverse tematiche, dalle tipologie di contratti alle giornate Paese, dagli aspetti fiscali delle operazioni con l’estero alla promozione e tutela del made in Italy.
«La formazione delle aziende è un aspetto fondamentale in chiave internazionalizzazione – spiega Ivan Pitto, presidente di Liguria International, presente questa mattina in Sala trasparenza a Genova per la presentazione del corso, a fianco dell’assessore regionale allo Sviluppo economico Edoardo Rixi – E la nostra attività preferisce proprio questo tipo di approccio: riteniamo che per le imprese non sia tanto utile partecipare a qualche fiera all’estero portando il barattolino di pesto, quanto fare rete, formarsi, lavorare insieme a tutte quelle realtà, enti e associazioni che si occupano di internazionalizzazione in modo operativo».
Non a caso, la presentazione della seconda edizione del corso è seguita da un Open day rivolto alle imprese: fino alle 17 gli esperti di Alce sono a disposizione degli imprenditori con una consulenza gratuita che possa aiutarli a intraprendere un percorso di internazionalizzazione, grazie a un’analisi dei Paesi più adatti all’esportazione, uno studio sulle potenzialità di mercato e, soprattutto, fornendo un piano d’intervento dettagliato. Anche in questo caso, l’approccio è pratico e operativo, con esempi concreti che illustrano le esperienze di alcune aziende operanti in diversi settori.
Consulenza che continua anche al di fuori dell’Open day odierno in Sala trasparenza, essendo uno dei servizi offerti da Alce: «Per noi accompagnare le imprese all’estero non è il “temporary export manager” – sottolinea Braggio – ma significa assistere l’impresa durante tutte le fasi, anche quelle propedeutiche per avviare business all’estero». Internazionalizzazione intesa quindi come fattore culturale, piuttosto come mera operazione economica, e rivolta soprattutto alle piccole e medie imprese: «Oltre a essere la stragrande maggioranza nella nostra regione e a fornire spesso beni e servizi alle realtà di grandi dimensioni – afferma Rixi – sono anche quelle che più hanno bisogno di essere affiancate all’estero. Da parte nostra, cerchiamo di spingere su questo fattore, stiamo lavorando in particolare con Usa, Russia e Cina: sono previsti già nei prossimi giorni incontri con ambasciatori e delegazioni. Tra gli obiettivi, riportare la via della seta nel porto di Genova».