L’ok di Iren è arrivato, ma tutto dipende dal consiglio comunale di Genova: il cda di Iren ha approvato il progetto di integrazione con Amiu.
L’obiettivo dell’operazione – fa sapere l’azienda in una nota – è quello di realizzare una partnership che consenta di ottimizzare il piano industriale di Amiu, “avviando il piano degli investimenti, migliorando le attuali performance di raccolta differenziata, recupero e riciclaggio al fine di conseguire gli obiettivi previsti dalla normativa vigente e lo sviluppo di nuove linee di business”.
Il Gruppo Iren favorirà la realizzazione da parte di Amiu degli investimenti prioritari previsti nell’ambito del Piano Industriale, ovvero quelli relativi all’impiantistica primaria: l’impianto di smaltimento di Scarpino 3; l’impianto di Trattamento Meccanico Biologico (“Tmb”) e l’impianto di biodigestione anaerobica dei rifiuti organici (“Biodigestore”).
L’ammontare complessivo degli investimenti prioritari è pari a 93 milioni da realizzarsi nei primi anni nell’ambito di un piano che prevede un monte di 150 milioni di investimenti in 10 anni.
Inoltre il Piano industriale prevede tutti i lavori necessari per la chiusura di Scarpino 1 e 2, che costituiscono una prescrizione all’Aia relativa al Polo ambientale di Scarpino, così da avviare in modo concreto la definitiva risoluzione dei problemi ambientali collegati all’impianto di Scarpino.
Il progetto di aggregazione avverrà attraverso un aumento di capitale riservato al Gruppo Iren, da sottoscriversi in due fasi successive al verificarsi di alcune condizioni sospensive. Terminate le fasi il Gruppo Iren deterrà la maggioranza delle quote del capitale sociale di Amiu.
Nella prima fase, Iren potrà sottoscrivere una quota dell’aumento di capitale di 5,35 milioni di euro a seguito del quale acquisirà il 49% del capitale di Amiu, sulla base di un valore di Amiu a oggi di 5,57 milioni di euro; in caso di proroga del contratto di servizio (che scade oggi al 2020) Iren sarà tenuta ad effettuare un ulteriore versamento di 11,8 milioni di euro per considerare il maggior valore della società alla luce della proroga, sulla base di un valore della società medesima di 17,85 milioni di euro;
Nella seconda fase, Iren potrà sottoscrivere, a determinate condizioni, un ulteriore quota dell’aumento del capitale per complessivi 22,58 milioni di euro, comprensivo di sovrapprezzo, a seguito del quale acquisirà il 69% del capitale di Amiu.
Complessivamente, l’operazione – ove fosse finalizzata integralmente in presenza di proroga del contratto di servizio – comporterebbe un aumento del capitale di Amiu pari a 27,93 milioni di euro (cui si sommano il versamento a riserva e il sovrapprezzo sopraindicato pari a 11,8 milioni di euro per un ammontare complessivo massimo di 39,73 milioni di euro).
A ulteriore sostegno del piano industriale di Amiu verrà inoltre erogato dal Gruppo Iren verso la stessa, un finanziamento che potrà arrivare fino a 25 milioni di euro.
Tale operazione, che verrà chiusa in linea con i multipli di mercato, consente al Gruppo Iren di confermare il proprio ruolo di soggetto consolidatore all’interno dei propri territori di riferimento, incrementando di circa 600.000 unità il numero di abitati serviti nel settore del ciclo integrato dei rifiuti, oggi pari a 2,1 milioni di abitanti e incrementando di circa 300.000 tonnellate il totale dei rifiuti urbani raccolti (nel 2016 pari a circa 1,2 milioni di tonnellate).
La prima fase del progetto sopradescritto dovrebbe concludersi entro il primo semestre 2017, mentre la seconda fase si dovrebbe realizzare nel 2018.