Sette delle nove banche di credito cooperativo di Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria, rappresentate dai loro presidenti e direttori generali, si sono incontrate nei giorni scorsi a Caraglio (Cuneo) allo scopo di condividere con i vertici di Cassa Centrale Banca (presidente Giorgio Fracalossi, direttore Mario Sartori e vicedirettore Sandro Bolognesi) il piano industriale della neo-costituenda capogruppo, che avrà sede principale a Trento e sette sedi territoriali.
La scelta di aderire a una capogruppo nasce dalla legge di riforma del Credito Cooperativo n. 49 del 8 aprile 2016, che prescrive l’appartenenza a un “gruppo bancario cooperativo” con il quale stipulare un patto di “coesione” che ne regoli i rapporti.
Detto patto non andrà a pregiudicare le finalità mutualistiche delle bcc, bensì a rafforzarne la vocazione territoriale, la competitività commerciale oltre all’aspetto patrimoniale che sarà rinsaldato attraverso l’accordo di garanzia reciproca.
Il gruppo Cassa Centrale Banca, cui hanno dato la preadesione oltre 100 bcc in tutta Italia, diventerà uno dei più solidi in Italia (con un Cet 1 di gruppo superiore al 16%) e sarà ai primi posti anche in Europa.
Il polo delle Bcc del Nord Ovest (Bene Banca, CRA Boves, Banca di Caraglio, BCC Casalgrasso e Sant’Albano Stura, BCC di Cherasco, BCC Pianfei e Rocca de Baldi e BCC Valdostana) che si coagulerà attorno alla capogruppo Cassa Centrale Banca, rappresenta una grande realtà bancaria cooperativa radicata sul territorio con 150 sportelli dislocati tra Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria e quasi 900 addetti.
A completare e coronare il progetto sarà il ruolo fortemente voluto e di crescente importanza della Sba (Servizi Bancari Associati spa con sede a Cuneo) che, con i suoi oltre 130 dipendenti, svolgerà un ruolo chiave nel panorama dei servizi bancari e informatici a livello nazionale, a favore sia delle appartenenti al gruppo sia di altre realtà bancarie.