In controtendenza rispetto al dato nazionale 2016 (-5,3%), nei primi 3 trimestri di questo anno l’export ligure verso la Russia registra un balzo positivo del 14,7% rispetto allo stesso periodo del 2015, con un valore di quasi 63,5 milioni di euro. Una crescita – secondo le elaborazioni di Conoscere Eurasia su base Istat – che colloca la Liguria tra le 9 regioni italiane che hanno avuto un export positivo nel periodo indicato e che la pone in quinta posizione in una classifica tutta segnata da percentuali in negativo per il resto dei territori. È quanto è emerso oggi nel corso del primo seminario “Italia-Russia, l’arte dell’innovazione”, organizzato da Regione Liguria, Consolato Generale della Federazione Russa a Genova, Conoscere Eurasia, Roscongress e Forum Economico internazionale di San Pietroburgo in collaborazione con Intesa Sanpaolo, Banca Intesa Russia e Pavia e Ansaldo Studio legale.
«Il dato di crescita dell’export ligure verso la Russia è incoraggiante, ma non ancora soddisfacente rispetto alle potenzialità della regione – commenta il presidente di Banca Intesa Russia e dell’Associazione Conoscere Eurasia, Antonio Fallico – La tecnologia, con la meccanica di precisione e le apparecchiature, può rappresentare la carta vincente, grazie anche a una cantieristica in grado di rispondere a una domanda sempre più specializzata. Altro comparto a fortissimo tasso di crescita potenziale – ancora in gran parte inespresso – è il turismo». Un settore che, secondo i dati diffusi dalla Camera di commercio di Genova, chiude il 2016 a oltre -13% sull’anno precedente. Bene invece la voce “macchinari e apparecchiature” (+28,3% e un valore di 34mln di euro) e in crescita anche il comparto bevande e abbigliamento. Perdono leggermente terreno i prodotti chimici (-4,3% a 18,2mln di euro).
«Nella classifica tra regioni – spiega Cristina Balbo, direttore regionale Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria di Intesa Sanpaolo – l’export ligure verso la Russia si colloca al nono posto e vale circa l’1,7% del totale della regione. Dopo il record del 2010 si è verificato un calo significativo: ci sono quindi margini di crescita importanti, che la Banca può agevolare e accompagnare attraverso la capillare presenza in Liguria di filiali imprese e presidi specializzati nelle tematiche legate all’internazionalizzazione e agli scambi con l’estero. Intesa Sanpaolo è l’unico gruppo bancario nella regione a essere presente in Russia con una rete di 46 filiali».
L’economia russa, di cui si prevede una ripartenza dopo la congiuntura negativa, punta sempre più verso piani che facilitano la produzione interna in diversi settori strategici. «Per fare ciò – prosegue Fallico – ha intrapreso con decisione la strada del “made with”, attraverso importanti azioni di sostegno a partnership con società straniere in grado di portare know how e qualità nei processi. Si tratta di un’opportunità per molte piccole e medie aziende liguri in possesso di requisiti di eccellenza e alta tecnologia».
Per il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, il consolidamento dei rapporti con la Federazione Russa si inserisce a pieno titolo nella road map dei traguardi da raggiungere nel 2017. «Sin dal nostro insediamento abbiamo lavorato per far sì che questo territorio potesse tornare a crescere e prosperare, superando l’isolamento, non solo fisico, in cui era rimasto per troppi anni. Per traguardare questo obiettivo, insieme al Growth Act, la legge sulla crescita con una serie di misure a supporto del tessuto economico-produttivo ligure, abbiamo varato un Piano dell’internazionalizzazione per incentivare le nostre imprese a competere sui mercati esteri, promuovendo in tutto il mondo le produzioni d’eccellenza, non solo nel settore agroalimentare. Per il 2017, in particolare, abbiamo stanziato 517mila euro per una serie di interventi e misure tra cui anche la valorizzazione del brand Liguria, attraverso la partecipazione a fiere ed eventi mirati, in Italia e all’estero. Contestualmente, intendiamo perseguire un’operazione di marketing territoriale per attrarre nuove imprese e nuovi investitori dall’estero. Sicuramente – conclude – puntiamo a consolidare anche i rapporti con la Federazione Russa, che abbiamo visitato circa un anno fa e sulle cui potenzialità di mercato crediamo molto, visto il fortissimo interesse nutrito per la nostra regione dal punto di vista turistico e per i prodotti made in Liguria».