Si tratta della prima Regione in Italia ad aver avviato un progetto del genere. Grazie al progetto EnerShift (Social housing innovative financing tender for energy) 44 palazzi di edilizia residenziale pubblica saranno oggetto di una ristrutturazione che consentirà di risparmiare sulla bolletta del riscaldamento senza che gli inquilini debbano spendere di tasca propria.
«Ci stiamo lavorando da diversi mesi – annuncia l’assessore regionale all’Edilizia Marco Scajola – sarà un servizio ai cittadini e allo stesso tempo consentirà di avere delle case di edilizia residenziale pubblica riqualificate e moderne. L’ambiente di vita ne avrà vantaggio, parliamo di 3500 famiglie liguri, in totale circa 7 mila persone».
Sostituzione delle caldaie, riqualificazione delle reti di distribuzione, coibentazione, interventi sulle perdite di carico, sui sistemi di contabilizzazione e sui serramenti esterni. Attività che eviteranno di immettere in atmosfera oltre 3.000 tonnellate di anidride carbonica l’anno, di consumare 14,5 Gigawatt di energia e di spendere 1,4 milioni di euro e che produrranno la decurtazione del 50% delle bollette del gas per gli inquilini.
La Regione è stata l’unica ad accaparrarsi i 950 mila euro di fondi europei, grazie al coinvolgimento di Ire, l’Agenzia regionale ligure per l’energia. Altri 5 milioni saranno a carico delle Arte liguri (1,5 milioni e altri fondi Por-Fesr), i restanti 10 milioni serviranno per il bando per i privati, cioè le imprese ESCo (società di servizi energetici, imprese in grado di fornire tutti i servizi tecnici, commerciali e finanziari necessari per realizzare un intervento di efficienza energetica, assumendosi l’onere dell’investimento). La gara d’appalto si terrà a luglio e coinvolgerà 27 edifici in provincia di Genova, 12 in quella della Spezia, 3 in quella di Savona e 2 nella provincia di Imperia.
Gli investimenti dei privati si ripagheranno con i risparmi energetici che dovranno appunto essere almeno del 50% rispetto ai consumi attuali.
Questo progetto si inserisce in una riforma più ampia delle Arte liguri: «Stiamo lavorando a una riforma, rivedendo alcune leggi che toccano l’edilizia sociale – aggiunge Scajola – la legge 10 che lavora sui criteri di attribuzione e a un nuovo sistema organizzativo, una riforma che tra poche settimane porteremo in giunta». Tra queste c’è il problema di Arte Genova: «Il Comune deve diversi milioni ad Arte, con un problema di cartolarizzazione degli immobili. Ora Arte l’ha revisionato, erano tariffe fuori mercato e ora si sta facendo un’importante operazione per venderle».
«Un progetto che punta dritto all’efficientamento energetico degli edifici residenziali in Liguria e che, ponendo la nostra regione all’avanguardia in Italia, la proietta verso un’edilizia sociale moderna e attenta all’ambiente. Un’attenzione particolare alle famiglie e alle nostre attività imprenditoriali, che potranno svolgere un forte ruolo nel rinnovamento “green” del patrimonio edilizio ligure». È il commento di Paolo Figoli, presidente di Confartigianato Anaepa Costruzioni Liguria.
«Quello dell’efficientamento energetico è un tema particolarmente caro alle nostre imprese – sostiene Anna Alfano, presidente Confartigianato Energia Liguria – il patrimonio edilizio ligure ha una forte necessità di rinnovamento in chiave energetica, di utilizzo delle risorse e di emissioni inquinanti. Questo progetto va nella giusta direzione della riqualificazione, ma anche della semplificazione e di un notevole risparmio in bolletta, oltre a rappresentare un’opportunità importante per le nostre imprese del settore, che necessitano di un forte rilancio».