La proposta di tariffa Tari per il 2017 prevede, a Savona, una diminuzione del 4,64% per le famiglie e del 12% per le attività produttive.
È la piacevole sorpresa comunicata ai savonesi dalla loro amministrazione, dopo mesi di rincari in molti servizi comunali. Si tratta di una notizia controcorrente rispetto, ad esempio, a quelle in arrivo dalla città di Genova, dove si prospettano aumenti del 20%.
Ma come è stato possibile questa riduzione in un momento economico sicuramente non roseo per l’ente?
«La ragione è molto pratica e semplice – spiega Silvano Montaldo, assessore al Bilancio e ai tributi – la tassa dei rifiuti Tari è legata direttamente ai costi del servizio di raccolta, spazzamento e pulizia: deve coprirne il 100%. Nel corso del 2016, per problemi di bilancio, questi costi sono stati contratti in accordo con l’azienda municipalizzata Ata. Come conseguenza diretta, nel 2017 la tariffa è scesa».
Il gettito complessivo della Tari per l’anno 2017 è previsto in quasi 8 milioni di euro per le utenze domestiche e 4 milioni e 900 mila per le attività produttive (dunque un gettito complessivo di poco meno di 13 milioni di euro).
Il risparmio complessivo per i savonesi si aggira intorno ai 980 mila euro. In parallelo la giunta chiede aiuto ai cittadini per poter ridurre ulteriormente, nei prossimi anni, il costo del servizio. «Ricordiamo che un corretto conferimento dei rifiuti e una giusta raccolta differenziata – dice Silvano Montaldo – consentirà di ridurre ulteriormente i costi. E, di conseguenza, le tariffe della Tari negli anni successivi».
Solo di recente la città di Savona ha abbracciato la differenziata, con un sistema di “porta a porta” leggero che fino a oggi non ha registrato gli effetti sperati. Buoni invece i dati dei piccoli paesi del comprensorio: nel corso degli ultimi anni trentadue Comuni hanno superato la soglia del 65% di rifiuti raccolti con metodo differenziato.