«Anche nel caso, non auspicabile, che non si raggiungesse l’intesa fra le associazioni dei produttori, il Comune si impegna a presentare al Governo, d’intesa con le altre istituzioni locali, un progetto credibile perché il Salone Nautico possa svolgersi a Genova quale rassegna rappresentativa dell’intera gamma produttiva della nautica italiana, senza escludere nessuno». Lo ha detto il sindaco Marco Doria al termine dell’incontro di ieri con il sottosegretario al ministero dello Sviluppo Economico Ivan Scalfarotto. Doria ha sottolineato che il progetto presentato «potrà avvalersi delle società operative di cui il Comune è azionista e quindi di Fiera di Genova».
«Proprio per preservare uno strumento utile alla città per la promozione del Salone e di altri eventi, l’amministrazione comunale è impegnata a chiudere “in bonis” il processo di liquidazione in corso» ha concluso Doria.
«Abbiamo lavorato tutto il giorno – ha dichiarato Scalfarotto dopo un incontro con il governatore Giovanni Toti – ma se la soluzione non va bene ora all’uno ora all’altro, perché ieri diceva “no” Ucina, oggi la notizia è che dice “no” Nautica Italiana, io mi fermo. Per me sono uguali, vuol dire che entrambi non vogliono trovare un accordo: io alzo le mani». Scalfarotto ha cercato di mediare tra le due associazioni in collegamento telefonico.
Scalfarotto ha ribadito che i soldi arriveranno solo se le due associazioni collaboreranno per il Nautico e per l’evento che Nautica Italiana ha organizzato a Viareggio, che dovranno essere complementari e non concorrenziali.
Toti ha osservato che «Genova vuole il Salone, la Regione vuole il Salone, ci sono soldi messi sul tavolo dal ministero e da noi. Se tutto questo non basta a far smettere di litigare quattro signori, la politica faccia un passo indietro e avanzino gli psichiatri».