Chiusura positiva per le Borse europee, che hanno evidentemente superato l’effetto Trump, con Milano in testa (Ftse Italia All-Share a 21.313,74 +0,86% e Ftse Mib a 19.499,54 +0,89%). Francoforte ha chiuso a + 0,43% e Parigi a + 0,18%. La più debole è risultata Londra, che ha terminato le contrattazioni sulla parità (-0,01%).
Piazza Affari è stata trainata da Generali e da Fiat Chrysler. Dopo le ultime indiscrezioni che sembrano confermare l’intenzione di Intesa di giocare un ruolo di primo piano nella partita per la compagnia assicurativa triestina, forse con il lancio di un’offerta di scambio: il titolo del Leone è schizzato all’avvio e ha poi chiuso con un +5,58%. Bene Unicredit con +3,10%, Unipol +2,96%, UnipolSai +3,06%, Carige +9%, giù Intesa (-4,42%) per cui gli operatori temono riflessi negativi dall’operazione di aggregazione, in particolare riguardo al dividendo atteso per il 2017.
Fca (+5,91%) è stata rafforzata sia dalla notizia dell’incontro alla Casa Bianca tra Trump e Marchionne, insieme ai vertici di Gm e Ford – il nuovo presidente ai costruttori auto americani ha chiesto di investire in impianti produttivi nel territorio americano in cambio di sgravi fiscali e anche parlato di «ambientalismo fuori controllo», il che fa presagire una normativa più agevole anche per il settore auto – sia dalla conferma di Goldman Sachs dell’inserimento del titolo nella lista dei preferiti anche dopo le accuse in materia di inquinamento ambientale. Nel gruppo sale Ferrari (+2,02%), Exor guadagna il 4,69%.
Sul mercato valutario ha corretto leggermente il dollaro a 1,0748 per un euro (-0,2%). La debolezza del dollaro ha permesso il recupero del greggio a 53,34 dollari al barile a New York (+1,1%).
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