«La costruzione di fantapolitica degna di Crichton è ormai quotidiana. Non ho alcuna ambiguità e timidezza, credo che il centrodestra debba costituirsi e ricostituirsi sulla base della fortissima alleanza che governa Liguria, Lombardia e Veneto, tradizione che dura da 22 anni e che ha dato grandi benefici a questo Paese in termini di governo – commenta Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria, rispondendo alle indiscrezioni relative all’ipotesi di un “asse” con Salvini fuori da Forza Italia per candidarsi a premier – Mi auguro che nel proseguo di questo cammino l’alleanza sappia fare un passo ulteriore verso la federazione, verso addirittura un partito unico come i grandi repubblicani americani o i conservatori inglesi, dove tante anime e sensibilità albergano con voglia di rinnovamento diffusa nei nostri partiti. Con una spinta dal basso fatta dai giovani amministratori che per esempio governano questa Regione insieme a me, i molti sindaci e assessori della Lombardia, che hanno dimostrato, pur con poca esperienza, ma di avere voglia ed entusiasmo per costruire un centro destra nuovo, senza per questo indulgere alle “fantasie rottamatrici renziane” di cui non abbiamo bisogno: la storia del centrodestra è ben radicata nell’esperienza e deve costruirsi con nuovo entusiasmo. Quindi chi mi accusa di simpatie verso i nostri alleati, confesso: mi sono molto simpatici i nostri alleati, ritengo che la nostra coalizione vada bene insieme e vada coltivata. Chiunque si diverte a cercare di dividere, non mi troverà mai complice: io gioco per unire la squadra e per vincere, se qualcuno ha una ricetta diversa da quella di una coalizione di centrodestra unita, rinnovata, compatta e vincente la tiri fuori, perché quelle che ho visto fino ad adesso mi sembrano velleitarie e in grado di portare a nulla».
Toti ha parlato anche di Stefano Parisi, che domani farà tappa a Genova: «Sostiene di voler dare una mano nell’area del centrodestra, ben venga, spero che abbia delle proposte interessanti. Comprendo poco le linee politiche che ci portano lontano da una coalizione sempre più stretta con i nostri alleati, compresa quella di Parisi, che non ho ancora capito esattamente quale proposta abbia. Se invece ha idee e progetti e vuole contribuire a portare il centrodestra a Palazzo Chigi, allora sono disponibile ad ascoltare qualsiasi idea, senza scavallamenti di ruoli. Ci vogliono tanti rematori, ma non tutti diventano ammiragli, né tanto meno si autoproclamano tali. Soprattutto bisogna capire se siamo tutti sulla stessa barca e se remiamo tutti nella stessa direzione. Io remo nella stessa direzione della coalizione dei miei alleati».