Cinque giorni dedicati alla neuroradiologia pediatrica al Cisef Gaslini, con il Centro internazionale di studi e formazione di Genova. Saranno 200 i partecipanti, provenienti da 40 Paesi del mondo dal 21 al 25 gennaio.
Parteciperanno al corso europeo in Neuroradiologia pediatrica che da 22 anni forma i neuroradiologi pediatri a livello internazionale. Per la seconda volta il corso torna in Italia e al Gaslini, dopo il successo della sesta edizione realizzata al Cisef dell’ospedale pediatrico genovese nel 2013.
L’organizzazione è della Società Europea di Neuroradiologia, il cui segretario generale è Andrea Rossi, direttore dell’unità operativa complessa di Neuroradiologia dell’Istituto Gaslini, che da diversi anni è responsabile per la Neuroradiologia pediatrica a livello italiano e europeo.
Il corso, arricchito dalla partecipazione di 30 docenti internazionali ha l’obiettivo di formare i radiologi e neuroradiologi (non solo europei) attraverso una spiccata interattività nell’applicazione delle tecnologie avanzate di diagnostica per immagini, con particolare attenzione alle nuove possibilità offerte dalla risonanza magnetica 3 Tesla nello studio del sistema nervoso centrale del bambino.
Tra i docenti più celebri e attesi James Barkovich della Ucsf University of California di San Francisco, che prima di prendere parte al corso al Cisef Gaslini, venerdì 20 gennaio visiterà l’Istituto Gaslini e terrà un seminario alle 14.30 nell’aula magna. Si tratta di uno dei fondatori della disciplina Neuroradiologia pediatrica e il maggior esponente a livello mondiale, con 576 pubblicazioni scientifiche, autore tra l’altro del libro “Pediatric neuroimaging” che rappresenta il trattato più autorevole e citato in questa disciplina.
Le tematiche di maggior interesse, per le quali i partecipanti al corso sono arrivati anche dal Cile, dalla Cina e dalla Nuova Zelanda, sono: le applicazioni nel neonato (che oggi può essere studiato in sonno spontaneo, senza necessità di sedazione), in gravidanza, quando la risonanza si affianca all’ecografia sia nello studio delle malformazioni che delle lesioni acquisite, consentendo di formulare una diagnosi e una prognosi precocissima, e i nuovi studi di tipo funzionale che permettono di capire quale area del cervello si attiva con determinati stimoli e quindi consentono, ad esempio, al neurochirurgo di essere più preciso durante un intervento di asportazione tumorale al cervello.