L’energia nucleare francese non arriva e Enel riapre la centrale a carbone di Genova a soli sei mesi dalla chiusura, su richiesta del ministero dello Sviluppo economico che ha raccolto la segnalazione di Terna. Lo rivela il Wwf, protestando.
«Nel Nord Italia ci sono moltissime centrali a gas a ciclo combinato, più efficienti e meno impattanti dal punto di vista sanitario e ambientale, è una decisione gravissima – dichiara Mariagrazia Midulla, responsabile clima ed energia del Wwf Italia – siamo in grado di produrre quasi 117 Gw di energia elettrica a fronte del massimo picco di domanda interna di 60,5 Gw. In realtà, si riapre al carbone dopo che erano venute prese di posizione e impegni formali per l’abbandono di questa fonte pericolosa sia per la salute sia per l’ambiente e letale per il clima, visto che produce 2 volte di più CO2 delle centrali a gas».
La richiesta di riapertura di Genova, secondo il Wwf, si configura addirittura come una violazione del libero mercato, dal momento che Enel è diventata una spae ci potrebbero essere altri operatori interessati a soddisfare la domanda di energia francese o il mancato acquisto dell’energia nucleare d’oltralpe a fini speculativi. Il Wwf rileva anche che In Liguria il fotovoltaico non copre nemmeno il 2% del fabbisogno elettrico regionale.
La centrale a carbone di Genova era originariamente costituita da tre gruppi, per complessivi 295 MW, realizzati negli anni Cinquanta. Le due unità più piccole e vecchie sono state messe fuori servizio nel 2012 e nel 2014, mentre la terza unità (da 155MW) doveva essere chiusa entro il 2017 (anno per cui è comunque autorizzata a funzionare per 2.000 ore). Nel 2015 l’impianto, pur con la sola unità da 155 MW, ha emesso 807.445 tonnellate di CO2 (dato ufficiale ETS). Ma quando erano in funzione anche le altre due unità, le emissioni arrivavano a essere anche più che doppie.
La richiesta del ministero dello Sviluppo Economico, rileva il Wwf, prelude anche al finanziamento dell’attività della centrale di Enel attraverso meccanismi di capacity payment a carico dei consumatori tramite la bolletta.