L’area della Città metropolitana di Genova potrebbe essere la prima a uscire dalle costose (per i cittadini) procedure di infrazione europea per quanto riguarda i depuratori. Dopo lungo dibattere si è arrivati molto probabilmente alla quadra dell’area del Tigullio Orientale grazie alla disponibilità di Sestri Levante di mettere a disposizione l’area di Ramaia per la val Petronio (impianto da 70 mila abitanti equivalenti), consentendo la possibilità di scegliere un’altra zona a Chiavari, dopo la tanto contestata decisione di individuare inizialmente (approvandola con delibera del consiglio metropolitano) la colmata come prima opzione per il depuratore unico: il Lido, dove si trova la piscina olimpionica in disuso (140 mila abitanti equivalenti).
Due impianti dunque, un costo maggiore stimato di 10 milioni, ma, evidenzia Enrico Pignone, consigliere delegato all’Ambiente: «La bolletta non dovrebbe comunque aumentare perché è probabile, con le nuove tecnologie, un abbattimento dei costi del 35% all’origine».
Il depuratore unico era stato contestato vivacemente dal sindaco di Chiavari Roberto Levaggi, che aveva anche rimesso il proprio mandato da consigliere metropolitano pur di difendere i 7 ettari della colmata come strategici da utilizzare per altri scopi (anche se il depuratore sarebbe praticamente invisibile). La decisione aveva suscitato nei Comuni qualche perplessità per la lunga condotta sottomarina che avrebbe dovuto unire la val Petronio con l’Entella. Pignone pazientemente ha cercato di tornare ad ascoltare il territorio «perché quando c’è condivisione le cose poi si fanno rapidamente, com’è successo a Recco». Nel Comune del Golfo Paradiso il depuratore è entrato in funzione la scorsa estate dopo soli 2 anni di lavori, scampando probabilmente alla multa dell’Ue (sotto il profilo giuridico è in teoria possibile, in quanto deve trascorrere un anno dall’inaugurazione, quindi ancora 5 mesi, prima che il rischio sanzione sia definitivamente scongiurato).
«Pur essendo Lavagna e Sestri Levante in infrazione – dice Levaggi – siamo consapevoli che il nostro impianto di Preli è molto vecchio e necessita di ammodernamento, essendo tra l’altro situato sotto una collina vincolata dal punto di vista ambientale, inoltre le correnti vanno verso Ponente e quindi l’assenza di depuratori nei Comuni vicini ci penalizza. Sono convinto che in politica bisogna prendere delle decisioni e guardare oltre il proprio orticello, per questo siamo disponibili a valutare questa soluzione, visto che l’alternativa di Lavagna era in zona alluvionabile». La zona della piscina era teatro di un vecchio contenzioso ora risolto e ora la proprietà è tutta del Comune. «Farò rapidamente dei passaggi obbligati – aggiunge Levaggi – il 24 gennaio ho convocato una riunione dei Comuni del bacino dell’Entella e della val Fontanabuona, per poi presentare tutto in consiglio comunale».
«Nella prima metà di febbraio avremo definito tutte le questioni – spiega il sindaco di Sestri Levante Valentina Ghio – l’area era già stata messa tra le opzioni per quest’uso dalla precedente amministrazione, speriamo che il percorso di valutazione preliminare e la fattibilità vada avanti rapidamente per inserire il depuratore negli atti di pianificazione in corso, visto che a breve abbiamo la revisione della variante generale del puc». Ghio ha rassicurato sul mantenimento della destinazione sportiva dell’area, con lo skate park e, probabilmente, un campo da calcio.
Il 3 febbraio ci sarà l’incontro dei sindaci dell’ato (ambito territoriale ottimale) e poi la delibera, modificata, verrà portata di nuovo in consiglio metropolitano per l’approvazione che darà il via alla progettazione da parte del gestore (Iren).