Genova è seconda in Italia per numero di habitat protetti all’interno del proprio territorio secondo la direttiva “Habitat” presenti all’interno dei cosiddetti siti Natura 2000, a tutela della biodiversità. Lo rileva il rapporto Ispra 2016 sulla qualità dell’ambiente urbano.
Genova ha ben 36 habitat tutelati, seconda solo a Trento (46). Più indietro La Spezia (22), Savona (17) e Imperia (7).
Questi siti, pur a volte non direttamente fruibili dal cittadino, contribuiscono alla qualità ambientale del Comune in cui ricadono, perché forniscono numerosi servizi come appunto la conservazione della biodiversità, la bellezza del paesaggio, la connettività ecologica.
Per quanto riguarda i Comuni i siti sono particolarmente diversificati: Genova ne ha 9, al pari di Trento, superate solo da Ravenna e Grosseto con 11 siti.
La macrocategoria più rappresentata è quella di tipo forestale, seguono gli habitat costieri.
Genova ha 8 siti di interesse comunitario (Sic) e una Zona di protezione speciale (Zps), istituita ai sensi della direttiva europea “Uccelli”, ne fanno parte il Monte Gazzo, il Monte Fasce, la zona del Geirato per esempio, mentre la Zps è quella del Beigua-Turchino, Imperia ha 3 Sic, Savona 2 e La Spezia uno.
In Liguria
Allargando il campo d’azione a tutta la Regione, l’ente ha individuato sul proprio territorio gli habitat e le specie da tutelare con la conseguente costituzione di 126 Sic e 7 Zps, suddivisi in questo modo: – regione biogeografica alpina (14 siti); regione biogeografica continentale (11 siti); regione biogeografica mediterranea (101 siti).
Misure di conservazione sito specifiche, habitat e specie-specifiche, vengono designati come Zone speciali di conservazione (Zsc), con decreto ministeriale adottato d’intesa con ciascuna Regione.
La superficie della Rete Natura 2000 ligure è pari a circa 138.000 ettari per i Sic terrestri e 20.000 ettari per le Zps, in gran parte sovrapposte alle aree dei Sic. Da considerare inoltre i 27 siti marini, per una superficie di circa 7.000 ettari.
Ora la Liguria è in regola
Rispetto all’articolo pubblicato da Bj Liguria nel 2015 inoltre, queste aree potranno ottenere i finanziamenti europei del settennato 2014-2020 per le cosiddette Zone speciali di conservazione, visto che sulla Gazzetta Ufficiale del 13 ottobre scorso, il ministero dell’Ambiente ha deliberato come Zsc gli 11 Sic della regione biogeografica continentale e i 27 della regione biogeografica mediterranea. Era l’ultimo step necessario dal punto di vista normativo. La pubblicazione del decreto era passata sotto silenzio, ma riveste un’importanza fondamentale.
Gli 11 sono: Piana Crixia, Rocchetta Cairo, Foresta della Deiva-Torrente Erro, Conglomerato di Vobbia, Rio di Vallenzona, Pian della Badia (Tiglieto), Parco dell’Antola, Rio Pentemina, Lago Marcotto-Roccabruna-Gifarco-Lago della Nave, Lago Brugneto, Parco dell’Aveto.
I 27 invece sono i fondali di: Capo Berta-Diano Marina-Capo Mimosa, Porto Maurizio-San Lorenzo al Mare-Torre dei Marmi, Riva Ligure-Cipressa, Arma di Taggia-Punta San Martino, San Remo-Arziglia, Capo Mortola-San Gaetano, Varazze-Albisola, Noli-Bergeggi, Finale Ligure, Loano-Albenga, Santa Croce-Gallinara-Capo Lena, Capo Mele-Alassio, Arenzano-Punta Ivrea, Nervi-Sori, Boccadasse-Nervi, Golfo di Rapallo, Monte Portofino, Punta di Moneglia, Punta Baffe, Punta Manara, Punta Sestri, Punta Apicchi, Punta Mesco-Riomaggiore, Punta Picetto, Punta Levanto, Anzo, Isole Palmaria-Tino-Tinetto.