Le Borse europee chiudono negative una seduta dominata dai timori per le prospettive di politica monetaria dell’Eurozona, mentre a Wall Street l’andamento dei finanziari è stato sostenuto dalle aspettative di miglioramento della redditività delle banche in seguito all’aumento dell’inflazione e dei tassi di interesse che si prospetta in Usa.
A Milano ha pesato anche il Rapporto di Bankitalia sulla Stabilità in cui si sottolinea che i rischi per la stabilità finanziaria derivanti dal quadro macroeconomico globale restano elevati, in un contesto che, anche alla luce delle importanti scadenze elettorali attese in Europa nei prossimi mesi, vede salire le tensioni sui mercati, con particolare riferimento all’aumento dei rendimenti del bond sovrano.
Piazza Affari indossa così la maglia nera, con Ftse Mib a 16.265,90 (-1,75%) e Ftse Italia All-Share a 17.866,63 ( -1,59%), mentre l’Ftse 100 di Londra arretra dello 0,28% a 6.776 punti, il Cac 40 di Parigi cede lo 0,52% a 4.504 punti, il Dax di Francoforte arretra dello 0,20% a 10.665 punti.
A Milano, il paniere principale è stato caratterizzato dalle vendite su tutte le banche italiane, Bpm in chiusura crolla a -5,22%, Banco Popolare a -5,10%, Mediobanca a -4,04%, Ubi segna -3,64%, Intesa Sanpaolo -2,58%. Unicredit riduce le perdite ma resta in calo a -0,90%. Mps chiude a -0,63%.
Vendite anche sugli energetici con Eni che cede l’1,75% ed Enel il 2,38%.
In calo Telecom Italia -2,28%. In controtendenza Campari +0,45%, Fca +0,57%, Italgas+0,77%. La maglia rosa va a Stm che sale dell’1,95%. Salvatore Ferragamo dopo le perdite degli ultimi giorni chiude in leggero rialzo +0,15%.
La prospettiva di un rialzo ormai considerato certo del costo del denaro Usa a dicembre ha spinto il dollaro ai massimi da novembre 2015 sull’euro con il cambio inferiore agli 1,06 (1,0589 da 1,0663 ieri) e ha depresso il petrolio (-0,8% a 45,04 dollari al barile il Wti).

























