La Borsa di Milano apre la seduta in calo. L’indice Ftse Mib segna-0,3% a 16.516 punti. Anche le borse europee sono deboli in avvio, si attende il discorso del presidente della Fed Janet Yellen e la decisione sui tassi. Francoforte cede lo 0,2%, Parigi -0,1%, mentre Londra è sulla parità.
Sui mercati asiatici sessione altalenante: chiusura in lieve rialzo per Shanghai (+0,11%), invariata Tokyo, positiva Singapore (+0,43%).
L’attesa per il referendum del 4 dicembre penalizza gli scambi a Piazza Affari soprattutto sui bancari, l’unica in controtendenza è Mps che sale dell’1,95%, dopo aver presentato alla Consob il prospetto dell’Opa volontaria sulle obbligazioni subordinate della banca. Il titolo peggiore è Unicredit (-2,8%), male anche Ubi Banca (-2,23%), Banco Popolare (-2,4%), Intesa Sanpaolo (-2%), Bper (-1,8%), Bpm (-1,8%) mentre Mediobanca è in flessione nel giorno della diffusione del nuovo piano industriale (-0,5%). Fca cede lo 0,14% nonostante i dati positivi sulle immatricolazioni in Europa.
Sui cambi euro poco mosso sui mercati. La moneta unica viene scambiata a 1,0698 (+0,07%) sul dollaro. Arresta la corsa lo yen che ieri aveva sfiorato quota 110 sul biglietto verde Usa. Ora viene quotato a 109,07. Gli investitori sono in attesa dell’incontro fra il premier Abe il presidente Trump, che in campagna elettorale ha sollevato critiche contro il Giappone su diversi temi fra cui la politica monetaria, la politica commerciale e la spesa militare.
Il prezzo del petrolio è in flessione sui mercati asiatici. Previsto a fine mese il vertice dell’Opec di Vienna che dovrebbe confermare l’intesa verbale raggiunta ad Algeri su un taglio congiunto della produzione. Il light crude Wti cede 21 cent a 45,36 dollari al barile, il Brent di Londra perde 25 cent a 46,38 dollari al barile.
Stabile l’apertura dello spread tra Btp decennali e omologhi tedeschi: 173 punti. Il rendimento si attesta al 2,01%.